Pagani, ora tocca a Napolitanopoi la nomina della commissione

Il Capo dello Stato sta per controfirmare lo scioglimento del consiglio comunale di Pagani per camorra, decretato dal consiglio dei ministri. Subito dopo la nomina della commissione che reggerà il municipio per almeno 18 mesi. E' la seconda volta in 19 anni che il Comune subisce questo provvedimento. I fatti si riferiscono a quanto emerso nell'inchiesta Linea d'Ombra che ha portato all'arresto, tra gli altri, dell'ex sindaco Alberico Gambino. E domani si torna in aula con diretta Twitter sul nostro sito

Pagani. Nelle prossime ore il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, controfirmerà il decreto di scioglimento per infiltrazioni malavitose del Comune di Pagani. La notizia potrebbe essere ufficiale già domani, con la pubblicazione sul sito del Quirinale nella casella degli atti firmati dal Capo dello Stato, aggiornata sempre a inizio settimana.

Si attende di comprendere in maniera chiara cosa sia stato scritto nel decreto di scioglimento, ma soprattutto nella relazione prodotta dalla commissione d’accesso agli atti che ha determinato questa decisione. A rischio la carriera politica di tutti gli ex assessori e consiglieri comunali che hanno firmato o approvato in questi anni delibere di giunta e consiglio finite sotto osservazioni e ritenute soggette a infiltrazioni malavitose. Rinviate di diciotto mesi le elezioni, adesso si attende l’arrivo in città di una triade commissariale che dovrá curare le sorti di Palazzo S. Carlo.

Intanto se da una parte il presidente del consiglio comunale, Gaetano Tortora e il consigliere provinciale Massimo D’Onofrio hanno già affermato di voler fare ricorso al Tar, dall’altra molti loro ex colleghi di coalizione non sarebbero disposti a seguirli in questa scelta come il consigliere di Lega Italia, Antonio Di Lieto. «Ritengo assurdo ricorrere contro il decreto di scioglimento visto quello che è accaduto a Pagani in questi mesi». Naturalmente questo non esclude la possibilitá del ricorso.

E in questi giorni nell'aula bunker del tribunale di Nocera Inferiore (presidente Anna Allegro, a latere Pietro Giopoli e Paolo Valiante) si sta celebrando il processo. Gambino è accusato di voto di scambio politico-mafioso e concussione. Con lui, che è detenuto nel carcere di Salerno, sul banco degli imputati figurano anche amministratori e tecnici comunali di Pagani  ed imprenditori della città dell'agro sarnese nocerino. Domani si torna in aula: diretta Twitter dall'aula bunker su questo sito.

L'INCHIESTA. L'operazione Linea d'ombra, su presunti intrecci tra politica, imprenditoria e malaffare nel Comune di Pagani, è scattata il 15 luglio dello scorso anno. Alberico Gambino, ex sindaco e consigliere regionale del Pdl, e altre sei persone sono state arrestate dai carabinieri del comando provinciale di Salerno.

Le accuse sono di concussione in concorso ed associazione per delinquere finalizzata allo scambio elettorale politico-mafioso. Secondo l'accusa avrebbe creato un sistema che, con la complicità di politici locali e di livello regionale, consentiva loro di gestire la pubblica amministrazione per controllare le principali attività economiche e imprenditoriali della zona.

Dopo aver ottenuto gli arresti domiciliari il 6 agosto, sulla base dell'ordinanza del Tribunale del Riesame di Salerno, il 18 gennaio Gambino è tornato in carcere con gli altri indagati nell'ambito dell'operazione.