L'OPERAZIONE

Pagani, maxi blitz anti-droga: 22 arresti

Smantellata la rete che distribuiva crack e coacaina nell'Agro nocerino

PAGANI - Maxi blitz anti droga dei Carabinieri del Comando provinciale di Salerno che questa mattina hanno eseguito un'ordinanza, emessa dal gip di Salerno su richiesta della Dda, nei confronti di 24 persone (22 in carcere e 2 con obbligo di dimora) nell'ambito di un'inchiesta su un'organizzazione dedita allo spaccio di droga a Pagani e nei comuni dell'agro nocerino-sarnese. Le operazioni si sono svolte in gran parte tra Pagani e altri comuni della provincia di Salerno e hanno complessivamente impegnato oltre 150 Carabinieri con il supporto di elicotteri e unità cinofile.

Secondo la prospettazione accusatoria allo stato ritenuta valida dal G.I.P., le indagini hanno evidenziato l’esistenza di un’organizzazione dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti (prevalentemente cocaina e crack) promossa, organizzata e diretta dal 59enne Pepe Catello e dal 28enne Pepe Andrea, entrambi paganesi legati da rapporti di parentela. Un importante ruolo organizzativo, in posizione direttamente subordinata ai predetti capi e con funzioni di raccordo e coordinamento della componente operativa di base, sarebbe svolta, secondo la ricostruzione desumibile dal provvedimento, da Silvestri Giannantonio, ritenuto titolare di compiti di reclutamento - dietro offerta di compenso - di altri spacciatori (che affiancava nelle fasi iniziali), di consegna a domicilio ai vari clienti e di rifornimento di altri pusher, nonché di due importanti “piazze di spaccio" esistenti all’interno di due abitazioni di Pagani, ove si svolgeva attività di meretricio sovente legata al consumo di droga.

Proprio nella consegna a domicilio si estrinsecava, sempre secondo la predetta provvisoria ricostruzione, la prevalente e pressoché esclusiva forma di distribuzione dello stupefacente agli acquirenti, compito demandato alla rete di complessivi 22 pusher attiva permanentemente sulla base di organizzazione in turni continuativi, la cui dinamicità era amplificata dalla precauzione di trasportare, al fine di eludere le indagini, nonché i rischi in caso di controlli delle forze dell’ordine, quantitativi minimi afferenti a singole consegne, che venivano occultati prevalentemente nel cavo orale o nelle parti intime. Sempre secondo l’ipotesi accusatoria, il reclutamento e l’ampio impiego operativo di donne (ben 10 quelle tratte in arresto), tra cui la moglie di uno dei promotori, che lo coadiuvava attivamente ed aveva funzioni di verifica contabile, è un connotato particolarmente significativo dell’attività delittuosa oggetto di indagine. L’ampio bacino di acquirenti riforniti a domicilio era distribuito capillarmente in pressoché tutti i comuni dell’agro Nocerino - Samese e, in particolar modo, tra Pagani, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Sarno, San Valentino Torio, Angri, Pompei, Sant’Egidio del Monte Albino. Quanto ai reati-scopo del sodalizio, le risultanze emerse hanno consentito di sottoporre alla valutazione del G.I.P., diverse centinaia di episodi di detenzione, cessione e/o compravendita di stupefacenti, riuniti in 30 distinti capi d’imputazione che si riferiscono ad un totale di 229 episodi di cessione.

Nel corso dell’attività investigativa, a riscontro delle risultanze emerse dalle intercettazioni e a seguito di appositi servizi di osservazione, pedinamento e controllo, sono state effettuate perquisizioni personali e locali e conseguenti sequestri di sostanze stupefacenti (per oltre 200 dosi, prevalentemente di cocaina) con contestuale arresto in flagranza o deferimento in stato di libertà a carico di complessivi 24 soggetti per i reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, nonché numerosi altri sequestri amministrativi a carico di acquirenti-assuntori e correlate segnalazioni alla Prefettura di Salerno ex art. 75 D.P.R. 309/90. Dal volume delle sostanze smerciate nel periodo di svolgimento dell’indagine, è stato calcolato un flusso di introiti per l’organizzazione ammontante a circa 4 milioni di Euro annui. L’operazione odierna, va evidenziato, segue a pochi mesi di distanza dall’esecuzione di analogo provvedimento cautelare a carico di altra organizzazione operante nello stesso territorio e avente base a Pagani.