Pagani, ferito e adesso indagato per favoreggiamento

PAGANI. È finito sotto inchiesta con l’accusa di favoreggiamento il quarantenne Giovanni Califano, colpito da un proiettile nel marzo scorso nel corso di una strana rapina. La sua versione dei fatti...

PAGANI. È finito sotto inchiesta con l’accusa di favoreggiamento il quarantenne Giovanni Califano, colpito da un proiettile nel marzo scorso nel corso di una strana rapina. La sua versione dei fatti era finita al centro delle indagini per diverse discrepanze. Il racconto non tornava, come non tornava quella ferita alla gamba, con l’autovettura rimasta in suo possesso e le anomale modalità dell’agguato. Lui aveva spiegato l’aggressione.

«Mi hanno sparato – riferì ai carabinieri della tenenza di Pagani - volevano rapinarmi». Ma quella ferita d’arma da fuoco faceva pensare ad altro. Califano, pregiudicato paganese quarantenne noto alle forze dell’ordine, di professione venditore ambulante, era arrivato in ospedale da solo a bordo della sua auto, con una ferita d’arma da fuoco al polpaccio.

«Erano in due e volevano portarmi via l’auto», spiegò il ferito, con la sua versione dei fatti, registrata dai carabinieri della tenenza di Pagani guidata dal tenente Iannelli. Successivamente le indagini hanno puntato direttamente sulla sua posizione, risentendolo una seconda volta con l’assistenza del suo legale, con il passaggio da persona informata sui fatti in qualità di vittima di un reato a indagato per favoreggiamento rispetto al materiale esecutore dell’episodio criminoso. L’episodio, stando alla ricostruzione fornita da Califano, avvenne all’incrocio tra via Mazzini e via Torre a Pagani, zona Palazzine, nel primo pomeriggio domenicale, con due colpi d’arma da fuoco esplosi da due soggetti non identificati che volevano impossessarsi dell’autovettura della vittima designata.

In quel momento, sempre secondo la sua versione, l’ambulante era a bordo della sua auto, una Mercedes classe A, quando venne avvicinato con l’arma. I riscontri da quel momento sono andati avanti fino all’ultimo interrogatorio che ha sottoposto lo stesso Califano all’indagine per presunto favoreggiamento. Gli inquirenti non credono alla sua versione, costruita per spiegare l’episodio senza rivelare nulla della verità, compresa l’identità dello sparatore che potrebbe essere una persona di sua conoscenza. Quando Califano arrivò in ospedale fu ricoverato con medicazione e prognosi di dieci giorni.

(a. t. g.)

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