Pagani e Consorzio: è divorzio Siani convocato da Bottone

Dopo anni di incontri, lettere, avvicinamenti e rotture, è ufficiale la fine dei rapporti fra i due enti Il sindaco: «L’esternalizzazione dello smaltimento rifiuti rispetta la volontà del consiglio comunale»

PAGANI. Consorzio di Bacino Sa1 e comune di Pagani, il divorzio è ufficiale. Sono stati anni di incontri, invii di lettere, riavvicinamenti e rotture. Ma ora non si torna indietro. Finiscono qui i rapporti tra il consorzio responsabile della raccolta e smaltimento rifiuti e l’amministrazione guidata dal sindaco Salvatore Bottone. Una rescissione consensuale che sarà sancita nei prossimi giorni con la convocazione a Palazzo San Carlo del commissario del Consorzio, Siani. «L’esternalizzazione del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti è in coerenza con la volontà dell’intero consiglio – ha affermato il sindaco Bottone – nei prossimi giorni l’incontro con Siani formalizzerà l’uscita di Pagani dal Consorzio di Bacino».

Sarà un contratto temporaneo, quello che sarà stipulato in questi mesi di transizione, che sarà rescisso non appena ci sarà la costituzione degli Ato – gli Ambiti territoriali ottimali – in cui come previsto dalla legge regionale saranno organizzati i servizi pubblici integrati come il servizio di raccolta rifiuti. Non è la prima volta che l’uscita dal Consorzio, invocata a gran voce dai cittadini, viene annunciata nel corso di questi anni. Negli ultimi mesi, però, sembrava tornato il sereno. Una migliore gestione del servizio, una nuova stabilità nella rendicontazione e la concessione di nuovi automezzi in usufrutto all’ente gestore della raccolta rifiuti, avevano spinto gli uffici comunali a lavorare per la stipula di un potenziale contratto che regolasse la raccolta e lo smaltimento per i mesi restanti lo scioglimento del Consorzio. Nulla di fatto, visto che le nuove condizioni imposte dal comune non hanno riscontrato l’approvazione del commissario Siani.

In particolare l’ufficio ambiente, attraverso la stesura di un dossier, ha documentato l’intero inter contrattuale tra comune e Consorzio, dal 2009 a oggi, sottolineando carenze e sprechi. Tra i punti dolenti l’onerosità del fitto della struttura in cui il consorzio ha sede a Cava de’ Tirreni, il canone annuo di 190mila euro per il nolo e la manutenzione degli automezzi e gli oneri della sede amministrativa centrale, ripartiti tra i comuni che fanno riferimento al Consorzio. Nelle scorse settimane si era arrivati, invece, a un accordo sul numero di dipendenti che il Comune dovrebbe assorbire.

Ora a giochi fatti ci si chiede se nel passaggio di cantiere l’amministrazione sarà veramente in grado di assorbire le 54 unità concordate. Inoltre riuscirà la nuova società a proseguire quella spinta propulsiva che il Consorzio negli ultimi mesi era riuscito a dare alla differenziata in città?

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