IL RAID

Pagani, Calce aggredito sotto casa: s’indaga

Il manager-imprenditore della società partecipata del Comune colpito e ferito con pugni e il calcio di una pistola

PAGANI - Un colpo alla testa inferto con il calcio della pistola è costato dieci punti di sutura, lo stato di choc con alcune ore in ospedale per l’imprenditore, dirigente sportivo e politico paganese Vincenzo Calce , aggredito da un ignoto a volto coperto nella prima mattinata di ieri. Senza sottrarre nulla né chiedere soldi, il malfattore ha eseguito il suo raid, colpendo Calce dopo averlo atteso sulla porta di casa, all’interno dell’area residenziale del “Parco dei pini”, in via Trento, dove c’è l’appartamento della madre. Il 47enne direttore tecnico della società partecipata comunale Pagani Ambiente, infatti, non ha avuto il tempo di comprendere quello che stava accadendo: in pochi attimi un uomo si è avvicinato, arma in pugno, sferrando il botto, senza chiedere nulla né tentando di portar via alcunché.

Poi, il responsabile dell’aggressione, dopo aver lasciato riverso a terra la sua vittima, si è allontanato, risalendo a bordo di una Fiat Panda di colore nero. A quel punto Calce è stato soccorso e trasportato in ospedale dai familiari, dritto al reparto d’emergenza dell’Umberto I di Nocera Inferiore: dopo la visita ha riportato una prognosi di venti giorni e una sutura di dieci punti alla testa. Successivamente, una volta tornato a casa, Calce, marito della consigliera comunale in quota Pd, Giusy Fiore , ha sporto denuncia ai carabinieri della tenenza di Pagani, riferendo i dettagli sull’accaduto e fornendo una sommaria descrizione dell’uomo: secondo le informazioni raccolte, l’autore del gesto aveva il volto coperto da mascherina e cappellino, con l’esecuzione eseguita dalle spalle della vittima, dopo un’attesa preparatoria, quando erano da poco passate le 8. L’attività investigativa dei militari si concentra sui rapporti e sui contatti del noto imprenditore, impegnato tra politica, editoria, calcio e imprenditoria nel settore della gestione e del trasporto rifiuti: la stranezza riguarda l’obiettivo del raid, certamente non legato a scopi predatori né a un tentativo di rapina, piuttosto ricollegabile a una ragione pregressa che al momento non è ben individuata.

Gli investigatori vogliono chiarire la presenza di eventuali diverbi, di situazioni sospese legate alla gestione imprenditoriale. In quell’alveo potrebbe inserirsi un rapporto professionale, una richiesta legata al ruolo di vertice nell’ambito di aziende in grado di gestire rapporti lavorativi, senza tralasciare nel corso delle verifiche questioni legate alla politica o alla vita personale. L’aggressore, scappato a bordo della Fiat Panda di colore scuro, è nel mirino delle attività tecniche e investigative svolte in queste ore, con la visione e l’acquisizione di una serie di impianti di videosorveglianza presenti nella zona, prima periferia cittadina di area residenziale, a due passi dalla sede dell’Agenzia delle Entrate.

Non risultano precedenti intimidazioni o richieste estorsive ricollegabili ad un’azione violenta così diretta, compiuta da una sola persona arrivata fin sotto casa della vittima. Il quadro a disposizione della Procura, che coordina il lavoro dei militari, presenta l’incertezza legata al movente dell’azione criminale: niente parole, niente rivendicazioni né tentativi di sottrazione di denaro o beni, con esecuzione solitaria ad apparire come la risoluzione di una vicenda personale: da questi dettagli la pista più credibile lascerebbe aperta una possibile conoscenza tra i due. Le modalità e le caratteristiche del fatto farebbero pensare a una punizione, forse legata a una richiesta non esaudita.

(a.t.g.)