IL FATTO

Pagani, botte e minacce alla moglie: a processo

Trentenne rinviato a giudizio con l’accusa di stalking, tentata estorsione e lesioni

PAGANI - Voleva denaro ogni qualvolta gli serviva per placare il suo bisogno, dovuto alla conclamata tossicodipendenza, il paganese trentenne atteso dal processo per l’accusa di stalking, tebtata estorsione e lesioni nei confronti della moglie. La donna era divenuta il suo obiettivo quotidiano, destinataria di continue minacce e intimidazioni. L’uomo la pedinava per farle sentire la sua pressione violenta, prendendola a botte in varie parti del corpo senza avere cura della presenza dei figli minori. «Hai capito o no che devi darmi i soldi? Devi stare zitta e non devi parlare, che devo fare le cose mie e non mi devi rompere le p..». La offendeva e la tempestava di messaggi minatori via cellulare per confermare le sue cattive intenzioni e dichiararsi pronto a lutto. Al punto da costringere la moglie a cambiare abitudini. Alla fine la donna si rifugiò nell'abitazione dei familiari per evitare di essere picchiata, come ogni sera, cominciando a temere la presenza del marito. Lui dal canto suo si appostava ovunque, dietro gli angoli delle strade frequentate da lei, in attesa per vendicarsi della sua fuga e della sua decisione di sottrarsi alla vita coniugale. In realtà l'uomo pretendeva di imporre la sua violenza su di lei, con l’aggravante ulteriore di chiedere continuamente soldi, fino a guadagnarsi la definitiva denuncia quando la donna è arrivata allo stremo: l'ultimo episodio di una condotta definita perdurante ha mandato la donna in ospedale, con aggressione selvaggia e lesioni riportate in un dettagliato referto medico, allegato al fascicolo della Procura. Dopo il divieto di avvicina mento ottenuto dal pm e sottoscritto dal gip per evitare la reiterazione del reato, l’uomo è stato raggiunto da richiesta di processo con rito immediato: per lui, secondo le accuse, le prove sono schiaccianti ed evidenti, al punto da consentire l’iter rapido per la celebrazione del dibattimento. Il giudice dovrà ora decidere sulla consistenza del quadro indiziario raccolto dai carabinieri, a partire dalla denuncia con gli ulteriori riscontri effettuati. Le contestazioni si riferiscono ad un periodo che parte dal 2011, piotratlo fino ad ora, accadute a Pagani nel chiuso della casa coniugale, divenuta luogo di scontro continuo, violenze, richieste di soldi e sopraffazioni.

Alfonso T. Guerritore