Paganese-Nocerina fa ancora più paura

È in calendario al Torre il primo dicembre, rischio campo neutro. Trapani: «Ci penalizzerebbe, meglio le porte semichiuse»

PAGANI. Il primo dicembre è già segnato in rosso sul calendario delle autorità di forza pubblica. C’è Paganese-Nocerina e chissà che non ci sia finita pure una croce sopra dopo i fatti dell’Arechi di domenica scorsa. Il Viminale, che attraverso l’Osservatorio ha fin dall’estate manifestato preoccupazioni ed invitato la Lega Pro a non inserire le tre salernitane in un unico girone, pare sia già all’opera per valutare con largo anticipo tutte le misure preventive del caso. Ad orientarle saranno, come ovvio che sia, anche le relazioni e le valutazioni di Prefettura e Questura di Salerno.

Ed il dottor De Iesu nutre per Paganese-Nocerina apprensioni ancor più profonde rispetto agli incroci con la Salernitana. Non a caso, nella passata stagione ha indirizzato verso le porte chiuse ed il campo neutro sia la gara d’andata che quella di ritorno, giocate rispettivamente a Chieti e a Pisa. Solo il 5 agosto del 2012 le due squadre s’affrontarono nella sede naturale (il San Francesco) per la disputa del primo turno di Coppa Italia Tim. Ma fu data disposizione di porte chiuse e ci furono disordini al confine di Santa Chiara con scontri tra facinorosi paganesi e forza pubblica con conseguenti arresti e daspo. Quelle sono prove ed è molto probabile che dal tavolo del questore si siano già trasferite su quello dell’Osservatorio con possibilità sempre più remote che la partita si giochi in presenze di tifoserie ed allo stadio Marcello Torre.

Sulla questione non sono state ancora interpellate le società. Chissà se pure saranno chiamate in causa. Se così fosse, il presidente della Paganese, Raffaele Trapani, riformulerebbe agli organi competenti la stessa proposta del 5 agosto scorso, quando per la prima volta ci fu riunione in Prefettura alla presenza del dg della Lega Pro, Ghirelli: «Evidentemente, ci sono delle criticità legate ai derby così forti da impedire a chi gestisce l’ordine pubblico di farli giocare in presenza di entrambe le tifoserie. Ed io – aggiunge il patron del club azzurrostellato – già forgiato dalle decisioni del campionato scorso, dissi la mia in estate:giocare nelle sedi naturali con la sola presenza delle tifoserie locali. Certo, sarebbe comunque una mezza sconfitta per i tifosi, che avrebbero il diritto di partecipare tutti. Ma almeno ci sarebbe par condicio nel trattamento e soprattutto non si penalizzerebbero fortemente le società. Ormai – continua Trapani – siamo sempre noi a pagare, diventando l’anello più debole della catena. Oltre a privarci di un possibile incasso ci caricherebbero anche di costi gravosi per organizzare una lunga trasferta». Pure il risvolto sociale non va sottovalutato: «Le rivalità ci sono ovunque e si fa sempre più difficile trovare spiegare all’Italia intera che gli unici derby che non si possono giocare regolarmente sono quelli tra Paganese, Nocerina e Salernitana».

Filippo Zenna

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