LAUREANA 

«Pacchi alimentari scaduti consegnati dalla Caritas»

LAUREANA CILENTO. Prodotti distribuiti a persone bisognose oltre la scadenza indicata sulla confezione. È questa la denuncia che parte, attraverso i social network, da parte di una donna di Agropoli....

LAUREANA CILENTO. Prodotti distribuiti a persone bisognose oltre la scadenza indicata sulla confezione. È questa la denuncia che parte, attraverso i social network, da parte di una donna di Agropoli. «Qualcuno conosce le persone che distribuiscono i generi alimentari della Caritas nei paesi limitrofi ad Agropoli?» si chiede la donna, che poi aggiunge «…Una mia amica l’altro giorno ha ritirato alla Caritas di Laureana Cilento alcune cose, ebbene tra queste vi erano degli alimenti scaduti addirittura da due mesi».
Si tratta per lo più di alimenti, quali merendine e prodotti similari, con scadenza 30 novembre 2017. Anche la pizza surgelata era presente tra gli alimenti distribuiti, ma in quel caso la scadenza era stata superata solo da alcuni giorni. Sulla vicenda, la donna precisa: «La mia amica si reca alla Caritas una volta al mese e non è la prima volta che la stessa le dà alimenti scaduti. Il mese scorso le hanno consegnato buste di latte, a lunga conservazione, scadute da un mese e mezzo. Ma bere prodotti del genere significa stare male».
Quindi si chiede «Chi gestisce e opera controlli? Non credo siano cedibili prodotti la cui data di scadenza è superata. Questo in considerazione del fatto che tra i consumatori finali ci sono anche i bambini».
Certamente è un lavoro meritorio, quello svolto dalla Caritas sul territorio. Molte volte punto di riferimento per i bisognosi, i volontari prestano un’assistenza alle tante persone che si trovano in condizioni di povertà e che quindi non riescono a sopperire autonomamente ai propri bisogni, neppure a quelli primari. Molti di coloro che si recano ai centri di aiuto, spesso collegate con le parrocchie, sono extracomunitari, ma sono in notevole ascesa anche persone del posto. Purtroppo non di rado accade che gli alimenti vengano ceduti già scaduti. Ma «la Onlus che effettua tale distribuzione, interrogata sul fenomeno da parte di coloro che questi prodotti li consumano, ha minimizzato, considerando ancora commestibile il cibo in questione». (a. p.)