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Ouali si difende: «Non c’entro nulla con l’Isis, mi trovo in carcere ingiustamente»

L'algerino arrestato a Bellizzi in carcere a Fuorni ha parlato con il proprio avvocato. «Si dichiara estraneo ai fatti e a tutte le accuse - spiega il legale - era a Salerno solo per chiedere un permesso di soggiorno»

SALERNO. «Non c’entro nulla con l’Isis, mi trovo in carcere ingiustamente». Lo ribadisce al suo legale Djamal Eddine Ouali, il quarantenne algerino arrestato sabato scorso dalla polizia a Bellizzi con l’accusa di falsificazione di documenti di identità a fini terroristici, nel corso di un colloquio terminato da poco in carcere a Fuorni. «Oauli si dichiara estraneo ai fatti e a tutte le accuse - spiega l’avvocato Gerardo Cembalo - era a Salerno solo per chiedere un permesso di soggiorno».

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Dal colloquio in carcere è emerso che Oauli si trova nel Salernitano da gennaio con la moglie in stato di gravidanza. L’algerino sarebbe un commerciante di abiti e aveva inoltrato pochi mesi fa alle autorità del Belgio una richiesta di autorizzazione per l’apertura di una attività a Bruxelles. «Era quindi un negoziante e ha venduto abiti anche a Bruxelles e voleva regolarizzare la sua posizione, quindi si sente ingiustamente rinchiuso in carcere, è affranto e provato».

Domani si terrà l’udienza per decidere sulla estradizione in Belgio di Oauli che resta in isolamento nel carcere di Salerno.