Otto edifici nell’area dello scalo merci

E in piazza della Concordia, scartata la vela di Bofill, ritorna l’idea della torre a firma Benini, già propugnata da Bohigas

Bocche cucite. Gli imprenditori edili della cordata allestita dall’Aniem, l’associazione dei costruttori presieduta da Pietro Andreozzi, non intendono fornire ulteriori particolari sull’operazione da 350 milioni di euro per la riqualificazione urbanistica delle aree dell’ex scalo merci e della stazione ferroviaria di Salerno, più la parte di fronte di mare che comprende piazza Mazzini, piazza della Concordia e il porto turistico Masuccio salernitano. Tra pochi giorni presenteranno la proposta in project financing al Comune e solo allora sarà possibile saperne di più.

Per il momento, dunque, bisogna accontentarsi del masterplan, elaborato da Dante Benini, l’architetto milanese già collaboratore di Scarpa, Niemeyer e Gehry, che fu presentato lo scorso mese di giugno a Milano ed è pubblicato sul sito del professionista.

Come scritto ieri da “la Città”, nell’area dell’ex scalo merci, compresa tra la cittadella giudiziaria, la stazione ferroviaria e la riva destra del fiume Irno, è prevista la costruzione di sette edifici destinati a residenze. Tali edifici si sviluppano in massima parte lungo via Dalmazia mentre a valle è previsto un parco che termina in una grande piazza, delimitata su un lato da un porticato per attività commerciali, che si raccorda con la stazione ferroviaria. Da via Dalmazia si dirama una strada sotterranea che sbuca sulla lungoirno, all’altezza di via Vinciprova.

Dal masterplan si vede che restano in piedi le due palazzine dei ferrovieri, quella sovrastante il dopolavoro e l’altra più valle, come pure gli edifici delle officine Fs.

Un ottavo edificio è collocato, invece, accanto all’hotel delle Ferrovie, nell’area alle spalle di palazzo Pastore e in corrispondenza dell’attuale ingresso al parcheggio.

Fin qui, per grosse linee, ciò che è previsto nelle aree di proprietà delle Ferrovie dello Stato. Come dicevamo, il masterplan, ingloba anche aree di proprietà pubblica, sia del Comune (piazza Vittorio Veneteo, piazza Mazzini e piazza della Concordia) che del Demanio (il porto turistico Masuccio salernitano di competenza dell’Autorità portuale). Per quanto riguarda piazza Vittorio Veneto (antistante la stazione), dai rendering si nota che per gran parte è pedonalizzata (non si comprende se è previsto un parcheggio sotterraneo), mentre in piazza della Concordia svetta questa grande torre di trenta piani, più l’equivalente di altri cinque tra ingresso, terrazza-attico ed eliporto. Sia davanti, cioè verso il porto turistico, che alle spalle (piazza Mazzini) nel masterplan si vedono due grandi vasche d’acqua.

Su cosa avvenga nel sottosuolo dai rendering non si comprende, ma è verosimile che, come per il precedente progetto della Vela di Bofill, anche in questo caso siano previsti una viabilità sotterreanea, per evitare interferenze in superficie, e parcheggi interrati. Per saperne di più bisognerà attendere la presentazione della proposta al Comune, e solo allora si capiranno meglio anche i diversi ambiti di intervento, tra pubblico e privato: se cioè saranno utilizzate solo risorse private o anche pubbliche e in che misura.

“Ritorno al passato” anche per l’ampliamento del porto turistico Masuccio Salernitano. Come si ricorderà, già Oriol Bohigas aveva proposto un’estensione dall’edificio delle Poste fino alla foce del fiume Irno. Ipotesi poi un po’ ridimensionata dal progetto di Bofill, ma ora, al pari della torre (come si ricorderà anche l’architetto catalano redattore del piano tegolatore ne prevedeva una all’altezza del Masuccio) viene riproposto il raddoppio dello scalo nautico al centro della città. È verosimile che, in cambio della possibilità di costruire su suolo pubblico la torre di 30 piani, vengano realizzati i parcheggi, la viabilità sotterranea e, forse, l’ampliamento del porto turistico. È noto, infatti, che il Comune non ha risorse proprie per effettuare queste opere. Se tutte le cose che abbiamo elencato saranno fatte insieme o per lotti successivi, da un unico o da più soggetti, è ancora presto per dirlo. Siamo solo alle battute iniziali, rispetto al passato, però, la novità è che questa volta la proposta verrà da imprenditori pronti ad investire.

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