OCCUPAZIONE E DIRITTI

Ottavio De Luca: «Morti sul lavoro, no a chi si arricchisce»

Il segretario nazionale Filca Cisl: «Risparmiare sulla sicurezza può uccidere. La repressione inutile da sola, serve cultura»

SALERNO - «Basta alle morti bianche. Occorre che vi sia dialogo fra tutte le componenti, l’arma migliore per fare prevenzione è diffondere la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro». Parole di Ottavio De Luca , segretario nazionale della Filca Cisl e reggente in Campania.

Intanto i funerali a Salerno si susseguono...

Le morti bianche negli ultimi mesi, anche a Salerno e provincia come in Campania, sono una realtà che purtroppo si rigenera con costanza. Il rischio di subire un infortunio professionale è fortemente diminuito in confronto a prima; ma, come emerge dai numeri che indicano ancora tanti decessi, ciò non basta.

Perchè?

Nell’intera regione Campania lo scopo di chi opera prediligendo illegalità e irregolarità è sempre l’acquisizione di ricchezza ovvio che per il profitto si opti per il lavoro irregolare ed illegale che consente tanto il risparmio dei contributi quanto il costo contrattuale. Per quanto riguarda l’adeguamento alle norme per la sicurezza, che equivalgono ad un costo ulteriore, evidentemente in presenza di lavoro nero si evita il rischio di denuncia delle infrazioni. Risparmiare può uccidere.

Un quadro non proprio roseo.

Il Salernitano come l’intera Campania sono un territorio molto vasto e non sono immuni da certi mali, amplificati con l’avvento della crisi, quali la disoccupazione, la mobilità, chiusura di fabbriche cantieri e altri luoghi di lavoro, emersione ed incremento del lavoro nero o irregolare e con le ancora più gravi ricadute in termini di infortuni e morti sul lavoro. Che sono due facce della stessa medaglia, la seconda fortemente dipendente dalla prima. E questo nonostante i grandi sforzi del sindacato nell’avere promosso politiche contrattuali e legislative riferite al sistema degli appalti e dei sub- appalti.

Quale strategia, quindi, occorre adottare per non dover piangere altri lavoratori colpiti da infortuni con conseguenze mortali?

E’ solo dalla rete di informazione, formazione, contrattazione, prevenzione, assunta insieme dalle forze del lavoro e dell’impresa, congiuntamente all’impegno ad ogni livello delle istituzioni pubbliche, che si può mettere in campo una strategia più efficace per creare una cultura della sicurezza sul lavoro che si traduca in pratica in ogni luogo.

In pratica cosa propone?

Occorre un’azione coordinata sul territorio regionale, proponendo un Comitato Territoriale permanente sulla Sicurezza, inglobando anche il Comitato Territoriale costituito per poter fronteggiare il Covid 19, con tutti gli attori che si occupano della materia sul territorio per concertare tutti insieme una triplice azione di prevenzione, formazione e repressione nei casi gravi volta ad educare le imprese ad applicare la sicurezza nei luoghi di lavoro in vista anche della ripresa del settore edile con il 110% prorogato fino al 2023 e l’approvazione del piano nazionale dei Ricovey Plan.

Quale futuro per il mondo dell'edilizia?

Affinchè il settore rinasca servono semplificazioni, uno schema di gestione degli appalti che vada verso l’ordinarietà. Dalla pianificazione alla programmazione, passando per la progettazione, le imprese devono andare in una direzione di innovazione. Non pensare di lavorare al massimo ribasso, serve qualità. Le città del domani devono essere più sostenibili dal punto di vista energetico, vivibili, con costruzioni che utilizzano materiali di qualità, coibentate per evitare dispersioni di energia».

Ci sono pericoli di infiltrazioni da parte di chi gestisce attività illegali per conto dei clan camorristici o di altre organizzazioni anti statali?

Serve migliorare soprattutto la trasparenza per avere velocità e qualità dei lavori, evitando il rischio che i capitali finiscano in mano alla criminalità.