Osservazioni al Puc, “bocciato” il Pd

Nocera Inferiore: le proposte dei democratici non piacciono a Torquato che, invece, apre ad ambientalisti e grillini

NOCERA INFERIORE. Il Piano urbanistico comunale adottato dal Comune di Nocera Inferiore si caratterizza per gli aspetti partecipativi, una qualificazione arrivata all’indomani dell’accoglimento di oltre l’80 per cento delle osservazioni.

Tanti i privati che hanno chiesto all’amministrazione di verificare e, se possibile, cambiare. Molteplici anche le associazioni e i partiti. A fare la parte del leone tra i soggetti politici è stato il Partito Democratico. Ampio l’elenco di osservazioni presentato da Alfonso Oliva. In questo caso però la giunta comunale non è stata tanto accogliente.

Non sono state accettate le considerazioni di carattere generale su «presunte contraddizioni fra il PUM e il PUC circa i parcheggi pubblici», in particolare sull’assenza nel “piano operativo” della individuazione di aree specificamente vincolate a spazi pubblici e di uso pubblico. Un suggerimento che, secondo l’amministrazione, «contrasta con l’impostazione del Puc adottato».

A sostenere questa tesi sono pure le nuove modalità di legge per l’approvazione e gestione del PUC, che distinguono la parte strutturale, valida a tempo indeterminato, e la parte operativa variabile. Valutata positivamente la proposta di definire premialità in termini di sgravi fiscali per le ristrutturazioni urbanistiche dei rioni Amicizia e Grotti Sud.

Un’osservazione che «potrebbe essere estesa agli interventi di riqualificazione su tutto il centro abitato dell’edilizia meno recente», seppure si tratti di «un argomento non appropriato nell’ambito del procedimento di elaborazione ed approvazione del Puc, ma che l’amministrazione apprezza ed ha interesse a valutare».

Non passa, invece, la proposta «di stabilire norme di carattere generale per le quali un proprietario che demolisca un edificio cedendo gratis al Comune l’area di sedime possa trasferire i diritti edificatori corrispondenti al volume demolito in altro ambito di conservazione o riqualificazione». Questa strategia «affiderebbe modificazioni anche significative dell’assetto urbano alla casualità di decisioni private individuali».

Per quanto riguarda l’ERS, edilizia residenziale sociale, i democratici hanno giudicato di «difficile attuazione» gli interventi di ristrutturazione urbanistica sia dei rioni degradati che dei complessi industriali dismessi, proponendo di «individuare modalità certe che rendano attuabile la realizzazione di alloggi ERS già previsti in n. di 127».

Per l’amministrazione Torquato, Oliva «non va oltre questa formulazione, né sotto il profilo localizzativo né sotto quello normativo gestionale, per cui non risulta alcun elemento utile ad eventuali integrazioni».

Troppo generiche, invece, le osservazioni sulla smart city. Ci «si sofferma solo su aspetti inerenti a mobilità e parcheggi, lamentando che non compaiano nel “piano operativo” tutti i parcheggi previsti nel PUM, al pari del sistema ettometrico per il castello Fienga e del transit point merci».

Viene, invece, accolto il sollecito ad affidarsi al project financing, come anche alcune osservazioni sulle aree agricole e sulla possibilità di rendere proporzionata la volumetria riutilizzabile nelle zone D3 - area artigianale e industriale - al grado di efficientamento energetico.

Pienamente accolte, invece, le osservazioni di Legambiente, FIAB e Movimento 5 stelle. Questi ultimi, rappresentati da Pasquale Milite e Vincenzo Cuofano, «sviluppano una serie articolata di considerazioni generali nelle quali non propongono tanto modifiche agli elaborati adottati, quanto molteplici articolate raccomandazioni in ordine ad una opportuna flessibilità gestionale per perseguire obiettivi ambientali e sociali di sostanza». Ora si dovrà passare alla fase attuativa.

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