L'ACCUSA

Ospedali, sei milioni di euro dimenticati

I fondi nel bilancio dell’Asl rischiano di essere destinati ad altre strutture. I soldi servivano per acquistare nuovi macchinari

EBOLI - Sei milioni di fondi, disponibili nel bilancio dell'Asl, rischiano di svanire nel nulla. I soldi erano finalizzati all’acquisto di apparecchiature elettromedicali. Tre gli ospedali che dovrebbero beneficiarne: Eboli, Battipaglia e Roccadaspide. Si tratta dei tre nosocomi che compongono il Dea di I livello nella piana del Sele e del Calore. Con quei fondi, nel 2021, si poteva rilanciare l'offerta sanitaria. Più tecnologia, esami più precisi, tempi di diagnosi più brevi. Sei milioni di euro mai utilizzati. Colpa della burocrazia? «No, qui manca una programmazione che riguarda proprio l’acquisto di attrezzature da parte della direzione del Dea'. A sostenerlo, con numeri e atti alla mano, è il vicesindaco di Roccadaspide, Girolamo Auricchio . Le somme disponibili e non spese ammontano a 5.843.897 euro, di cui 4.104.897 residui del 2020. In pratica non sarebbero stati spesi, pur essendo disponibili, 2.100.397 per l’ospedale di Eboli, 3.174.500 per l’ospedale di Battipaglia e 669.000 per l’ospedale di Roccadaspide.

Il rischio, come ha spiegato lo stesso Auricchio, è che questi fondi inutilizzati vengano destinati ad altri ospedali poiché ritenuti non necessari da chi guida i tre nosocomi. «Questa è una delle tante inefficienze da parte della direzione del Dea di I livello, inefficienze che sottolineiamo da tempo. Spero che il Direttore Generale dell’Asl, Mario Iervolino , possa nominare un ispettore che faccia luce sulla questione. Dall’avvio del Dea, nel dicembre del 2018, non c’è stata alcuna programmazione. È inaccettabile anche perché i primari dei tre nosocomi puntualmente avanzano richieste di attrezzature ottimali ». La polemica di Auricchio sulla mancata programmazione ha un destinatario precisa: il dirittore del Dea, Mario Minervini .

«I mancati acquisti per i tre ospedali rappresentano un fatto grave. I nosocomi dotati di apparecchi elettromedicali ottimali potrebbero garantire un’offerta sanitaria migliore ai cittadini. La situazione va risolta subito e con urgenza, basti pensare che attualmente l’ospedale di Eboli è sprovvisto dell’autorizzazione al funzionamento, che ci sono stati episodi di accorpamento dei reparti per mancanza di spazi e che nessuna iniziativa è stata mai presa per portare avanti il progetto riguardante l’Ospedale Unico del Piana del Sele che comprendeva i nosocomi di Eboli e Battipaglia.

Il Dea attualmente è sprovvisto di reparti importanti come l’Oncologia, la Chirurgia Vascolare, la Neurochirurgia e la Riabilitazione. Nessun adempimento c’è stato da parte della Direzione del Dea nemmeno al fine di adeguare il presidio di Eboli alla normativa di cui alla delibera della giunta regionale sui requisiti minimi strutturali e tecnologici » ha concluso Auricchio nella speranza che, in tempi brevi, chi di dovere possa dare risposte valide e risolutive su quanto denunciato. Nei giorni scorsi c’era già stata una polemica vivace tra Auricchio e Minervini. Il vicesindaco di Roccadaspide si era “ribellato” alla decisione del direttore sanitario di spostare gli infermieri dall’ospedale di Roccadaspide a quelli di Eboli e di Battipaglia, per colmare i vuoti provocati dalle ferie estive. Qualche mese fa, altro “braccio di ferro” sul futuro del nosocomio di Roccadaspide. Durante un webinair, Auricchio accusò Minervini di leggere dati sbagliati sul nosocomio di Roccadaspide e sulle norme regionali in vigore.

Alessandra Pazzanese