IL PROCESSO

Ospedale Ruggi, assenteisti prosciolti: c’è il ricorso in appello

Il sostituto procuratore Francesco Rotondo impugna la decisione del gip

SALERNO - Caso “badgisti” all’ospedale Ruggi, niente di definitivo. La Procura ha presentato appello sul proscioglimento della prima tranche di dipendenti, quelli della violazione all’articolo 55 quinquies del decreto Brunetta. Il ricorso del sostituto procuratore Francesco Rotondo arriva dopo il non luogo a procedere, deciso dal gip Pietro Indinnimeo , per altri 33 ospedalieri che applicavano la regola (non scritta!) del «reciproco scambio di badge». Questa parte dell’inchiesta interessa solo gli indagati che rispondevano della violazione al decreto Brunetta e non del reato di truffa aggravata. Il secondo, infatti, è stato contestato a chi si faceva segnare la presenza alla marcatura elettronica e non andava a lavoro in reparto. Si tratta di un numero esorbitante di dipendenti che applicavano lo scambio del badge. Si contano circa seicento “furbetti” che, se si fossero assentati tutti insieme, avrebbero causato grossi disservizi al funzionamento dell’ospedale. Cosa che non è avvenuta. La motivazione applicata dal giudice, che ha portato ai proscioglimenti iniziati a metà febbraio, è sostanzialmente che «gli scambi compiuti dagli imputati non hanno determinato (e quindi non erano finalizzati a ciò) alcuna assenza dal servizio da parte degli stessi, neanche per un minuto, nel senso che costoro, pur non timbrando personalmente, il cartellino, sono stati sempre sul luogo di lavoro». Quella dei dipendenti sarebbe, insomma, una cattiva abitudine talvolta condizionata da esigenze di tempo come la banale ricerca di un posto auto. La decisione ora passa ai giudici della Corte di appello che dovranno valutare il ricorso della procura.

(m. l.)