Ospedale, rischio di altri disservizi 

Con la revoca del dg del Ruggi Cantone tornano in discussione gli impegni assunti

Problemi in vista al “Santa Maria dell’Olmo”. L’allontanamento dell’ormai ex manager dell’azienda ospedaliera universitaria “Ruggi D’Aragona” Nicola Cantone ha rimescolato le carte.
Il provvedimento considerato di prossima emanazione, che stabiliva il rinforzamento del servizio di sanificazione e l’integrazione del servizio di trasporto dei pazienti da un reparto all’altro del nosocomio, è stato congelato in attesa del via libera del nuovo manager.
I disservizi, per adesso, dunque non saranno eliminati. Da metà ottobre gli operatori faticano a mantenere alta la qualità dei servizi. Il problema è nato il mese scorso, quando al Consorzio nazionale servizi (i cui circa trenta dipendenti si sono occupati sia della sanificazione che della logistica) è subentrata la Gesap, la ditta vincitrice dell’ultimo appalto, che ha tenuto fuori dalla gara il servizio di logistica. Da qui i disagi, solo in parte arginati dall’impegno degli operatori sanitari.
I vertici del Ruggi si erano detti pronti, sin da subito, a porre riparo al disservizio entro un mese dall’avvio del nuovo contratto. Adesso, però, i nuovi sviluppi potrebbero implicare una battuta d’arresto.
Al clima di tensione di questi giorni, peraltro, fa da corollario la questione che interessa in prima persona il primario del reparto di Chirurgia Domenico Lombardi. Il medico aveva segnalato la mancanza di ferri chirurgici in sala operatoria. Un dato grave, questo, che gli avrebbe impedito di fare il proprio lavoro.
A rispondere al primario erano stati gli stessi dirigenti del Ruggi i quali,in una nota, avevano evidenziato che «la commissione aveva accertato che, presso la sala operatoria di Cava de’ Tirreni, è comunque presente un set chirurgico completo, tale da soddisfare le esigenze chirurgiche dell’ospedale».
Alfonsina Caputano
©RIPRODUZIONE RISERVATA