Ospedale, la Rianimazione fa... acqua 

Infiltrazioni all’interno del reparto: intervento dei vigili del fuoco e rabbia dei parenti dei degenti. I sindacati: «Una vergogna» 

Pioggia nel reparto Rianimazione, pomeriggio di disagi all’ospedale “Santa Maria dell’Olmo” di Cava de’ Tirreni. La denuncia arriva da Luigi Acanfora, sindacalista del Nursind provinciale.
«Sono stato avvertito da alcuni parenti dei pazienti che, in quel momento, si trovavano all’interno della struttura e hanno notato l’arrivo dei vigili del fuoco poco dopo le ore 18».
I caschi rossi del comando provinciale di Salerno e del distaccamento di Nocera Inferiore hanno provveduto ha mettere in sicurezza l’area con l’utilizzo delle pompe idrovore, con la normalità che è tornata già in serata. La direzione sanitaria, tuttavia, aveva già disposto un piano di trasferimento all’interno dei locali del reparto Chirurgia, che però non è stato attuato.
Solo temporaneamente, infatti, due pazienti sono stati portati in una stanza non interessata dalle infiltrazioni d’acqua. Una volta terminate le operazioni da parte dei Vigili del fuoco la situazione si è normalizzata.
Tuttavia, resta lo sdegno da parte degli esponenti sindacali per quanto accaduto. «È davvero una vergogna che, nel 2018, possa ancora piovere all’interno degli ospedali. Infiltrazioni d’acqua si sono verificate all’interno di un reparto davvero delicato.
Da tempo denunciamo una criticità perenne all’interno della struttura di Cava de’ Tirreni - ha continuato il sindacalista - Al manager dell’azienda “Ruggi”, Giuseppe Longo, chiediamo un confronto sereno e costruttivo sullo stato in cui versa il plesso del “Santa Maria dell’Olmo”.
In questo caso si è tratto di un disagio durato poche ore, ma non si può pensare di rinviare il problema fino a quando non si sarà materializzata la tragedia sotto gli occhi”. Già oggi, infatti, il Nursind, presenterà una richiesta di incontro al manager Longo per il caso di Cava de’ Tirreni. «Non vogliamo che tutto questo finisca nel dimenticatoio», ha analizzato Acanfora.
«L’allagamento di un reparto non può passare come un disservizio qualsiasi. Vogliamo un cronoprogramma di interventi sulla ristrutturazione dell’ospedale metelliano. Se è vero, come ho appreso nelle ultime ore, che non si vuole chiudere ma al contempo rilanciarne l’attività sanitaria è giusto capire concretamente come le ultime dichiarazioni del manager Longo prenderanno corpo. Noi, a differenza di altre sigle sindacali, non siamo contro a priori. Ma la sicurezza e la tutela dei pazienti e dei lavoratori viene prima di ogni cosa”.
Domenico Gramazio
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