il caso

Ospedale, centro trasfusionale Il direttore revoca la chiusura

Scongiurata la chiusura del Centro trasfusionale all’ospedale Maria Santissima Addolorata di Eboli, esulta Vito Sparano segretario della Uil: «si sarebbe decretata la chiusura del reparto di...

Scongiurata la chiusura del Centro trasfusionale all’ospedale Maria Santissima Addolorata di Eboli, esulta Vito Sparano segretario della Uil: «si sarebbe decretata la chiusura del reparto di Chirurgia – spiega Sparano – la revoca dell’ordinanza garantisce l’operatività del reparto e di un servizio per tutto il comprensorio».

Dopo un mese di battaglia sindacale, nei giorni scorsi l’incontro tra il direttore sanitario, Mario Minervini, i sindacalisti della Uil Vito Sparano e Vincenzo Romanzo ed il primario del reparto trasfusionale Giuseppe Colicigno. Un incontro proficuo al termine del quale si è decisa la revoca dell’ordinanza del direttore Minervini che disponeva, dal 1 aprile, l’apertura del centro trasfusionale solo ed esclusivamente dalle 8 del mattino fino alle 14 dopodichè si sarebbe dovuto fare riferimento all’ospedale di Battipaglia.

La disposizione era scaturita dalla segnalazione dello stesso primario del reparto, dottor Colicigno, che in una relazione al direttore aveva indicato come al reparto da lui diretto mancassero i requisiti minimi previsti dalla legge. Una segnalazione che permise al direttore sanitario di emanare la direttiva di chiusura pomeridiana del reparto; una disposizione che scatenò l’ira del sindacalista Sparano che all’indomani dell’ufficializzazione avviò la sua battaglia coinvolgendo anche le istituzioni: «la motivazione che Minervini aveva indicato nella disposizione era contraddittoria – spiega Sparano – se al reparto mancavano i requisiti minimi per il funzionamento avrebbe dovuto spiegare se questi erano modulari e quindi la mattina si ed il pomeriggio no».

Vinta una battaglia che consente al nosocomio ebolitano di mantenere un servizio essenziale, la battaglia dei sindacalisti della Uil continua contro il taglio degli operatori: «le scelte che si stanno operando su Eboli porteranno certamente ad una chiusura – conclude Sparano - e sarebbe stato fuori da ogni logica che vi siano delle sale operatorie operative anche per le urgenza quando poi il centro trasfusionale alle 14 avrebbe dovuto chiudere i battenti».

Rischio chiusura probabilmente scongiurato anche dall’intervento del sindaco Melchionda che dopo la comunicazione del direttore Minervini rilasciò dichiarazioni forti additando come scelte politiche e non tecniche quelle assunte dal direttore sanitario. Rivoluzione nella sanità ad Eboli e non solo: dopo la paventata chiusura del centro trasfusionale un’altra nube incombe, lo spostamento della guardia medica dal rione Pescara alla sede di Acquarita e sul quale Vito Sparano ha già ripreso la sua battaglia.©RIPRODUZIONE RISERVATA