“Orti d’Italia”, Coldiretti verso la Grande distribuzione

L’associazione propone al Centro agroalimentare di valorizzare quantità di prodotto limitate ma di qualità eccelsa “made in Salerno”

Anche in provincia di Salerno Coldiretti è pronta a sperimentare “Orti d’Italia”, un accordo per valorizzare quantità di prodotto limitate ma di qualità eccellente, che arrivano da piccole aziende che non hanno una massa di produzione adeguata per rifornire la grande distribuzione. Nel giorno del decennale del Centro agroalimentare di Salerno, il presidente di Coldiretti, Vittorio Sangiorgio (foto), annuncia la volontà di una partnership con il Consorzio Qualità Salerno che riunisce i venti concessionari, rivolta alla valorizzazione dei prodotti di qualità salernitani e al “lancio” nella grande distribuzione. L’annuncio durante la convention Acli a Salerno.

“Orto d’Italia” è il marchio che identifica la frutta e la verdura dei produttori aderenti al progetto e che finora vede il coinvolgimento di tredici mercati nazionali aderenti (Bologna, Roma, Firenze, Genova, Milano, Torino, Brescia, Bergamo, Treviso, Udine, Verona, Cagliari, Pescara). Si tratta di prodotti che solitamente passano da mercati ortofrutticoli e vengono valorizzate nei canali di vendita tradizionali. Per questo Coldiretti Salerno intende raggiungere un accordo con il Centro agroalimentare di Salerno e con tutti i Centri della provincia. «Potrebbe essere un accordo storico tra agricoltori e commercianti – sottolinea Vittorio Sangiorgio – che consentirebbe di accorciare la filiera, tagliando i passaggi intermedi che appesantiscono i costi, consentendo di arrivare direttamente sui mercati all’ingrosso e di valorizzare al meglio la qualità del prodotto».

Il marchio sarà anche garanzia che per la frutta commercializzata siano rispettate tutte le norme relative ai tempi di pagamento, alla maggiore remunerazione per il produttore e ai giusti ricarichi per i commercianti, nonché il rispetto delle norme della sicurezza alimentare.

«Negli ultimi dieci anni – osserva Sangiorgio – l’entrata a regime del nuovo Centro agroalimentare che è oggi una struttura all’avanguardia ha consentito di rilanciarne l’operatività e ribadire il loro ruolo strategico ed irrinunciabile. Si tratta adesso di rafforzare la collaborazione che da sempre ha portato vantaggi sia alle aziende che ai consumatori. Bisogna fare del Centro agroalimentare una piattaforma della qualità, accorciando la filiera e valorizzando le produzioni del territorio».