ATTENTATO

Orrore a Stoccolma, la testimonianza di una coppia salernitana

"La scuola dei miei figli è a pochi metri da lì", il racconto di Valentina Forlenza e Gianluca Saporito. Lei era in metro a due fermate dalla tragedia, lui è rimasto bloccato in ufficio

SALERNO. I salernitani Valentina Forlenza e Gianluca Saporito si sono trasferiti a Stoccolma da un anno e un mese. Per lavoro. Hanno fatto le valigie e con i loro due figli piccoli, Guido e Caterina, sono corsi in Svezia per correre una nuova avventura. Quando un camion si è schiantato contro la folla dell’area pedonale di un centro commerciale, all’incrocio con l’affollatissima Drottninggatan, Valentina era in metropolitana. Il caso ha voluto che non si trovasse lì, in quel cuore pulsante che attraversa ogni giorno, dove i suoi bambini vanno a scuola.

«Oggi per fortuna non ero lì – racconta – ma in un’altra zona. Quando c’è stato l’attentanto ero in metro, ad un paio di fermate da Drottninggatan e il conducente ci ha avvisato che il treno non si sarebbe fermato lì, a T- Centralen, perché c’era stato un incidente. Solo dopo ho capito quello che era successo. La scuola dei miei figli si trova lì ed io ci passo quasi tutti i giorni». Qualche minuto più tardi, attraversando in treno la città, Valentina ha capito il pericolo che avrebbe potuto correre, ha visto con gli occhi la paura, la gente che scappava terrorizzata negli alberghi limitrofi cercando rifugio. Scene a cui la Svezia non è abituata e che mai avrebbe voluto vedere.

«Ci sono stati enormi disagi per i trasporti. Gianluca è rimasto bloccato in ufficio fino a tardi perché dopo quattro ore dall’attentato la metro era ancora chiusa e i treni locali fermi. C’erano tantissime persone in strada. Quando siamo passati alla stazione di T- Centralen, dal treno ho visto la gente che correva sulla banchina verso l’uscita opposta a quella dell’attentato, spinta dalla polizia. Io sono scesa alla fermata successiva e c’erano tantissime persone per strada con le facce sgomente. Alcuni ancora correvano! Si sentivano le sirene e c’era un elicottero che sorvolava la zona. Lì mi hanno detto che c’era stato un attentato! – racconta Valentina – Non ho mai visto tanta gente e tante macchine per strada quante oggi. Avendo bloccato tutti i mezzi di trasporto chi ha potuto ha preso l’auto». Il tempo di assicurarsi che Gianluca e i bambini fossero al sicuro, poi un post su Facebook: “Stiamo bene”, per rasserenare i tanti amici che tra Salerno e Roma, dove hanno a lungo abitato, erano in pensiero per loro.

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