Ore 14.35: fine dell’incubo a Taverna

L’ordigno disinnescato è stato fatto esplodere in una cava. Tornate a casa le 1.641 persone fatte evacuare all’alba di ieri

BATTIPAGLIA. La bomba rinvenuta due settimane fa nel cantiere di Taverna, a Battipaglia, è stata disinnescata alle 14.35 di ieri. È stata una giornata impegnativa per le oltre 250 unità tra forze dell’ordine, militari, soccorritori e volontari, che hanno lavorato ininterrottamente per circa 9 ore. Dopo averla messa in sicurezza, la bomba (250 chili totali di peso, di cui 130 di tritolo) è stata portata in una cava al confine tra Battipaglia ed Eboli, all’altezza della collina che conduce al Castelluccio, e lì fatta brillare dagli artificieri del 21esimo Reggimento Genio Guastatori di Caserta. Solo al termine delle operazioni la zona rossa è stata riaperta per consentire alle 1.641 persone evacuate di tornare a casa.

La macchina messa in campo da Comune, Protezione civile e forze dell’ordine ha risposto in maniera perfetta. Le operazioni di evacuazione sono cominciate alle 6 su un raggio di azione di 300 metri dall'ordigno (e 500 metri d’altezza). Molte delle 1.641 persone costrette ad abbandonare case e negozi si sono organizzate in maniera autonoma presso parenti o amici. Solo in 53 (di cui 11 bambini e due persone allettate) hanno raggiunto il centro di assistenza ed accoglienza nell’istituto “Ferrari” di via Rosa Jemma.

Terminato lo sgombero alle 8.43, è iniziato il lavoro dei sei artificieri del 21esimo Reggimento Genio Guastatori di Caserta. La bonifica preventiva era stata gestita, nei giorni scorsi, dal decimo Reparto Infrastrutture di Napoli, Ufficio Bcm che ha sondato il terreno nel quale ha poi operato una ditta abilitata per la bonifica bellica, la Coeb srl, che ha realizzato un terrapieno di protezione alto cinque metri.

A Battipaglia, intorno alle 9.45, è arrivato anche il prefetto Gerarda Maria Pantalone, salutando Carlo Picone, membro della commissione straordinaria che ha coordinato l’intera operazione insieme al responsabile del nucleo di Protezione Civile Michele Mattia. Presenti anche gli altri due membri della commissione straordinaria Ada Ferrara e Gerlando Iorio. Tutti insieme, alle 11, hanno raggiunto il centro di accoglienza. Lì, dopo aver salutato operatori e cittadini, ed aver confortato anziani e disabili, il prefetto Pantalone ha espresso la propria soddisfazione: «Sta procedendo tutto secondo il cronoprogramma stabilito – ha affermato – Dobbiamo ringraziare le forze dell'ordine e quanti hanno fatto in modo che tutto potesse svolgersi al meglio. Un grande supporto ci è stato dato proprio dalla popolazione che ha seguito in modo preciso e puntuale tutte le direttive impartite. Tutti hanno lasciato le proprie abitazioni nei tempi e nei modi stabiliti».

Mentre il parroco don Fernando Lupo celebrava la messa all’interno dell’auditorium del “Ferrari”, la squadra degli artificieri riusciva – alle 11.41 – a staccare la spoletta e a farla brillare in una buca di contenimento poco distante dall’ordigno. La bomba, ormai priva della spoletta, veniva caricata su un furgone militare per essere trasportata in una cava tra Battipaglia ed Eboli. Coperta da saponette esplosive da mezzo chilo con relativo innesco e sotterrata, la bomba è stata fatta brillare alle 14.35. Con conseguente applauso distensivo all’interno del centro operativo al Comune.

Francesco Piccolo

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