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Ordinanza del sindaco: «La Gori ripristini i contatori»

SCAFATI. Nuovo capitolo della battaglia del sindaco Pasquale Aliberti e del consigliere comunale Brigida Marra contro il distacco dell’acqua. Il sindaco chiede alla Gori di ripristinare i contatori...

SCAFATI. Nuovo capitolo della battaglia del sindaco Pasquale Aliberti edel consigliere comunale Brigida Marra contro il distacco dell’acqua. Il sindaco chiede alla Gori di ripristinare i contatori staccati e il consigliere Marra propone di portare l’argomento in consiglio comunale.

Alla luce dei disagi relativamente all’attività di distacco della fornitura dell’acqua potabile agli utenti morosi, operata dalla Gori, il sindaco ha emanato un’ordinanza diretta alla società che gestisce il servizio idrico, tesa alla sospensione delle operazioni di distacco dei contatori dell’acqua potabile ai cittadini morosi e al ripristino dei contatori già staccati. «In considerazione dell’intensificarsi del disagio da parte di cittadini in condizioni economiche difficili, a seguito del distacco dei contatori dell’acqua – dichiara Aliberti - ho ritenuto opportuno e assolutamente necessario produrre un’ordinanza volta a sospendere questo comportamento di inaudita violenza nei confronti di quelle famiglie che da un giorno all’altro si sono viste privare dell’acqua. Tale situazione – continua - oltre a generare situazioni critiche dal punto di vista dell’igiene pubblica con conseguenti emergenze sanitarie, è in contrasto con le inadempienze maturate dalla Gori nei confronti del Comune, ovvero la quota di 35 milioni di euro che avrebbe dovuto assicurare nell’accordo con Regione e Commissariato per la realizzazione della rete fognaria e l’assenza di un’attività di manutenzione della rete idrica nel nostro territorio».

La questione è stata affrontata anche dal consigliere Marra: «L’acqua è un diritto è come tale non se ne può interrompere la somministrazione. Il distacco è da ritenersi assolutamente illegittimo, anche alla luce delle recenti sentenze in merito che hanno sancito il carattere vessatorio di tale comportamento. Il diritto all’acqua, tra l’altro, è stato anche oggetto della risoluzione Onu del 27 ottobre del 2010 in quanto diritto inviolabile secondo l’articolo 2 della Costituzione. L’Onu afferma che un quantitativo minimo deve essere garantito anche a coloro che non possono pagarla. Il perdurare di questo comportamento determina anche un allarme sanitario. Chiedo che la questione sia discussa e votata all’unanimità in consiglio comunale per sancire lo status di bene pubblico dell’acqua potabile».

Maria Rosaria Vitiello

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