Ora i controlli radiografici vengono effettuati via mail

È l’escamotage per ovviare alla carenza di personale medico a Eboli e Battipaglia Al “Maria Ss. Addolorata” bloccate le biopsie renali a pazienti di tutta la regione

La radiologia o la Tac all’ospedale di Battipaglia senza la presenza di un medico, il referto inviato via mail dall’ospedale di Eboli. Da questa sera, cambiano le regole al reparto di radiologia dell’ospedale “Santa Maria della Speranza” di Battipaglia. Nel corso dell’orario notturno sarà possibile sottoporsi ad esami radiografici convenzionali e Tac, ma esclusivamente in presenza di un tecnico abilitato. Non ci sarà il medico, che sarà presente invece al “Maria Santissima Addolorata” di Eboli, che riceverà per posta elettronica l’esame sviluppato per emettere il successivo referto, che sarà rispedito, sempre via mail, al tecnico a Battipaglia. Il quale dovrà stampare la documentazione e consegnarla al paziente o presso il reparto. Tale pratica ha un nome preciso – teleradiologia – ed è stata già adottata presso altri ospedali italiani, con risultati non proprio esaltanti. In Veneto ed in Friuli è intervenuta la magistratura per annullare i protocolli per la telegestione di esami radiografici convenzionali e Tac.

Vista la carenza di personale, appesantita dall’impossibilità di effettuare straordinari serrati per la legge 161 del 2014, che ha messo in ginocchio anche gli ospedali di Battipaglia ed Eboli – ed in particolare pronto soccorso, radiologia e sale operatorie – il commissario dell’Asl di Salerno, Antonio Postiglione, ha inviato una nota in cui si indica il sistema di teleradiologia come unica soluzione al problema. Presso gli ospedali di Battipaglia ed Eboli ci sono solo quattro radiologi (due per plesso), più il primario Leopoldo Iannelli che si divide tra le due città.

Ad Eboli, inoltre, il reparto di nefrologia al collasso blocca gli esami diagnostici. Tra rabbia e delusione il primario del reparto, Giuseppe Gigliotti, deve stoppare le biopsie renale: «Siamo ormai al ridicolo – esordisce il primario – l’ospedale di Eboli è l’unico in Campania ad essere inserito in un circuito di ricerca e per mancanza di personale deve bloccare tutto. La maggior parte dei pazienti arriva da fuori provincia, da Caserta e Napoli per sottoporsi ad accertamenti. Con la carenza di organico anche in radiologia non possiamo effettuare più le diagnosi perché i radiologi sono impegnati con altri reparti o con le emergenze». Negli ultimi giorni il primario è stato costretto a sospendere le sedute di biopsia per le quali è necessario il medico radiologo.

Anche all’ospedale “Luigi Curto” di Polla i medici stanno facendo i salti mortali per le reperibilità per evitare di arrivare alla chiusura dei reparti. A chirurgia le sedute settimanali in sala operatoria sono state ridotte da tre ad una. Durante la settimana vengono fatte altre due sedute ma soltanto per piccoli interventi ambulatoriali. Per quanto riguarda possibili accorpamenti circola la voce di una fusione tra urologia e chirurgia e fare un unico reparto di medicina che insieme al pronto soccorso assorbirebbe anche i reparti di neurologia, geriatria e medicina.

Un’altra cattiva notizia giunge dall’Agro nocerino sarnese.

Donato Pellegrino, presidente dell’Avis comunale di Sarno ha comunicato che la donazione di domani è stata sospesa. La causa di tale sospensione è dovuta all’entrata in vigore della legge che, per la tutela della salute degli operatori sanitari, prevede restrizioni di turni di lavoro e l’obbligo di fruire di determinati periodi di riposo. Ciò comporta che il Centro trasfusionale dell’ospedale “Umberto I” di Nocera Inferiore, non avendo personale a sufficienza, non potrà effettuare raccolte di sangue esterne. «In questo modo - ha commentato mestamente Pellegrino – perderemo sacche di sangue preziose per salvare vite umane. Le raccolte esterne sono fondamentali per il territorio. Se, come previsto, non sarà trovata alcuna soluzione, a rischio ci saranno gli interventi chirurgici dei prossimi giorni».

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