«Ora alla Regione tocca intervenire sul caso Bufalara»

Dopo la bonifica, Voza potrebbe chiedere un risarcimento e intanto ha già avviato l’iter per l’acquisizione dell’area

CAPACCIO. «Se la Regione non provvederà a tenere sotto controllo il complesso della Bufalara di Gromola, agiremo in danno. Inoltre, abbiamo avviato l’iter per l’acquisizione del bene ex Ersac». Ad annunciarlo è il sindaco di Capaccio Paestum, Italo Voza, dopo l’operazione di sgombero effettuata nella mattinata di venerdì, che ha interessato l’area circostante la Bufalara diventata da tempo rifugio per gruppi di extracomunitari. Durante l’intervento sono state rimosse alcune roulotte e abbattute delle costruzioni in mattoni costruite abusivamente. Una bonifica radicale, effettuata con l’ausilio degli operai della Sarim e della “ Sele Calore multiservizi”, che ha consentito di riqualificare la zona con la rimozione di tutti i materiali accumulati dagli stranieri compresi elettrodomestici e cumuli di rifiuti.

Nel corso dell’operazione di sgombero sono stati scoperti anche degli allacci abusivi alla rete della pubblica illuminazione, per i quali sono scattate delle denunce contro ignoti. A lanciare un appello per una risoluzione definitiva della problematica sono gli stessi residenti: «La zona è diventata anche un ritrovo per lo spaccio di sostanze stupefacenti da parte degli stranieri che, in più occasioni, si rendono responsabili di furti ed altri illeciti». Una situazione di degrado e di illegalità, insomma, a cui l’amministrazione Voza vuole porre fine attraverso l’acquisizione del bene per trasformarlo in un centro culturale. «È stato fatto un intervento radicale – ha affermato il sindaco Voza - intorno alle roulotte avevano con i mattoni creato anche degli ambienti abitativi, che sono stati abbattuti. Le roulotte sono state prelevate e portate in discarica. Per quanto riguarda il complesso della Bufalara sono stati di nuovo murati gli ingressi. Abbiamo inviato l’ordinanza sindacale alla Regione. L’ente regionale deve provvedere a tenere sotto controllo la struttura affinché non sia più sede di bivacchi e di alloggi abusivi. Se la Regione non ottemperasse allora lo faremo noi, e agiremo in danno relativamente alla spesa affrontata per i servizi di controllo che il Comune metterà in atto».

La volontà dell’amministrazione Voza è di acquisire il bene al patrimonio comunale. «E’ nostra intenzione – ha evidenziato - avviare una richiesta affinché la Bufalara possa diventare un bene del Comune. Quindi se la Regione ci dovesse rispondere picche, sulla tenuta in sicurezza della Bufalara, avvieremo l’iter burocratico e chiederemo che sia inserita nella disponibilità del Comune, così potrà diventare una sede degna di accogliere variegate iniziative, un centro dove si possono fare, ad esempio, mostre d’arte e convegni».

I controlli nell’area del complesso della Bufalara continueranno, come assicura il comandante della polizia locale, Natale Carotenuto: «Tutta l’area è stata bonificata. Abbiamo tolto tre roulotte adibite a dormitorio e cucine. Almeno sei persone utilizzavano i manufatti. Ci sono altre situazioni simili e stiamo provvedendo ad intervenire per un’azione di sgombero di altre aree e per trovare a queste persone altre sistemazioni». L’accampamento sgomberato rappresentava un vero pugno nell’occhio per la borgata.

Angela Sabetta

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