«Ora è il momento di andare via»

Il direttore amministrativo delle Fonderie: «Il battage mediatico non ci aiuta»

SALERNO. «Chiediamo scusa. Non volevamo si giungesse a questo ma è successo». È il direttore amministrativo delle Fonderie, Ciro Pisano, ad esordire così nel discorso che ha deciso di fare dopo i fatti accaduti presso il presidio dei manifestanti fuori dall’impianto. «Non ci piace fare denunce nonostante quello che ci è stato detto e cercheremo di andare avanti finchè non ci costringeranno ad agire. Ben sapevamo che da cinque o sei giorni c’erano persone che protestavano davanti al nostro cancello utilizzando il loro diritto di protesta – ha dichiarato – e volevamo lasciarglielo fare». Poi nel tardo pomeriggio di ieri una nota ufficiale: «Il clima di tensione venutosi a creare – si poteva leggere nel documento a firma di Pisano – non giova allo svolgimento delle autorizzate operazioni di ripristino a pieno regime del ciclo produttivo che in questo momento possono consentire gli annunciati rilievi in termini di analisi e di monitoraggio degli indicatori ambientali. Serve ora però ristabilire una condizione di tranquillità e di serenità per i lavoratori, gli impiegati ed il personale tutto agli accessi dello stabilimento».

Ciro Pisano non si sbottona sulla questione delocalizzazione né sui progressi raggiunti dalla società indipendentemente dagli incontri istituzionali. Si parla, però, anche delle richieste delle Fonderie che, arrivati al punto in cui si è oggi, potrebbero divenire più elastiche per permettere alla Provincia e alle altre istituzioni di trovare più agevolmente un terreno su cui trasferire l’opificio di via dei Greci. «Siamo sicuramente disposti a venire incontro al tavolo tecnico rinunciando a parte dei 200mila metri quadrati che richiedemmo durante l’incontro all’Asi. – ha affermato Pisano – Questo perché ora è il momento di delocalizzare, altrimenti è dura. Avevamo il terreno di Giffoni – continua il dirigente dell’azienda – ma ci hanno chiuso le porte in faccia, facendoci perdere quattro anni preziosi. È dal 2010 che stiamo lavorando in questa direzione. Abbiamo fatto passi in avanti con le amministrazioni di diversi Comuni ma non è al momento il caso di parlare ed il battage mediatico non ci aiuta». Si ritorna sulle opzioni del Cratere, l’area compresa tra Buccino, Contursi, Palomonte ed Oliveto Citra e che pare essere piena di lotti poco urbanizzati e non ancora assegnati, ma sulle conferme bisognerà attendere. «Ora dobbiamo andare via», conclude Pisano.

©RIPRODUZIONE RISERVATA