Opere incompiute, a rischio 38 milioni

A breve i sopralluoghi degli ispettori della Regione nei cantieri del “Più Europa”: via Brodolini, sottopasso, centro integrato

Battipaglia rischia di perdere finanziamenti per quasi 38 milioni di euro e di trovarsi sul territorio altre opere incomplete e scheletri di cemento. Nelle prossime settimane, stando a indiscrezioni che giungono dal Comune, dovrebbero giungere a Battipaglia gli ispettori inviati dalla Regione Campania incaricati a seguire l’andamento dei lavori finanziati nel calderone del Più Europa.

Tutte le opere che riguardano il progetto integrato, partito anni fa con l’amministrazione guidata da Gennaro Barlotti, perfezionato nel corso del sindacato di Giovanni Santomauro e portato a termine, sulla carta, dal commissario prefettizio Mario Rosario Ruffo e dalla commissione straordinaria tuttora in carica, sono in forte ritardo e qualcuna non è neppure partita.

Nel dettaglio, il progetto del Più Europa prevede, a Battipaglia, lavori per un importo complessivo di 37,9 milioni. Di cui, 17,6 milioni finanziati dalla Regione Campania, 7,4 dal Comune (4,6 mediante cessione di beni e 2,7 di contributi diretti), 12,8 a carico del concessionario. Soldi utilizzati per costruire un centro integrato d’interscambio, per riqualificare il sottopasso ferroviario e il tratto della zona industriale che riguarda via Brodolini. Oltre ad opere “minori” e progetti complementari, ossia l’adeguamento di viale Barassi con la realizzazione di una rotatoria all’innesto con la strada statale 18 e la riqualificazione della zona dismessa nei pressi della stazione (via De Nicola, piazza D’Acquisto, via Turati, via Ferrovia, piazza Farina, tratti terminali di via Pastore e via Italia).

Del centro integrato d’interscambio non si hanno notizie, i lavori al sottopasso sono iniziati da due mesi e per ora hanno visto solo la demolizione di un passaggio pedonale e della torre piezometrica adiacente la stazione. Per quanto concerne via Brodolini, invece, i lavori sono in corso dal mese di marzo dello scorso anno, procedono con una lentezza che sta innervosendo gli imprenditori della zona industriale (inascoltati dal Comune) e si concluderanno anche con la costruzione di una strada che arriverà fino alle spalle della stazione ferroviaria. Restando cieca, giacché su quasi 38 milioni di euro non sono stati trovati i fondi per un sovrappasso o sottopasso verso via Colombo.

Senza calcolare che altre opere, come la rotatoria tra viale Barassi e la statale 18 non sono neppure partite e dovrebbero vedere la cantierizzazione nei mesi di luglio ed agosto – quando il traffico veicolare lungo la ss18 è in una situazione drammatica per raggiungere le località estive cilentane – pur di terminarle nel minor tempo possibile.

La volontà della commissione straordinaria – più che una volontà dovrebbe essere un obbligo contrattuale – è di concludere la maggior parte delle suddette opere entro il mese di novembre. In caso contrario, il rischio sarebbe altissimo e potrebbe portare fino alla perdita dei finanziamenti del Più Europa.

In tal caso, le opere si fermerebbero, comportando anche un peggioramento della situazione debitoria del Comune, contenziosi con le aziende ed evidenti disagi strutturali dati dalla presenza di opere avviate e non portate a termine.

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