«Opere bellissime, ma quanta confusione»

Turisti soddisfatti: «Salerno regala un’atmosfera di festa». Ma l’eccessivo numero di visitatori crea disagi

Caterina Ambrosio e Saletta Succurro sono arrivate in pullman dalla Calabria, insieme ad altre 55 persone. «In mattinata siamo state a Pompei, poi nel pomeriggio siamo arrivati a Salerno – raccontano – Camminare nel centro storico con questa illuminazione regala una emozione bellissima. Ci sono tutti i colori dell’arcobaleno che danno un messaggio di speranza, parlano di una vita felice per noi e per i nostri figli». Installazioni a parte, è la città ad averle conquistate: «Abbiamo trovato grande gentilezza, cortesia e disponibilità. Il servizio delle navette è bene organizzato e ha prezzi accessibilissimi, torneremo sicuramente». La pensano così anche Giuseppe Iannuzzi e Marianna De Nicola, romani: «Siamo arrivati sabato. Non avevamo mai visitato la città e abbiamo deciso di approfittare di questa manifestazione. Siamo soddisfatti, perché abbiamo ricevuto un’ottima accoglienza. Il nostro bed and breakfast è delizioso e la cucina è spettacolare. L’unico neo è il traffico. Sia veicolare che pedonale – spiegano – Sarebbe stato più di amosfera passeggiare senza essere spintonati». Puntano il dito contro l’overdose di presenze turistiche anche Rosaria Cuomo e Geppy Santoro, pugliesi: «Abbiamo avuto l’infelice idea di venire in auto, perché volevamo essere indipendenti e fare un salto in costiera amalfitana. Purtroppo non immaginavamo che tra il venerdì e la domenica ci fosse una così alta concentrazione di persone e dunque anche di traffico. Per il resto l’iniziativa è molto bella, la segnaleremo ai nostri amici che hanno figli piccoli, perché è rivolta principalmente ai bambini». E di famiglie con bambini, alcuni anche molto piccoli, ieri il centro storico era pieno: «Odio la confusione, non mi piace dover fare la fila anche per andare in bagno o per sedermi al ristorante, ma per i figli si fa tutto e così mi sono fatto trascinare – ammette Carlo Vacca, romano, papà di un bimbo di sei anni e di una bimba di due – Sapevo di trovare confusione, ma non fino a questo punto. Purtroppo con un passeggino non è semplice e rischia di diventare anche rischioso: la Villa comunale l’abbiamo visitata subito dopo pranzo, almeno abbiamo evitato di essere travolti».©RIPRODUZIONE RISERVATA