IL CASO

Operatori Salerno Pulita: «Attaccati e abbandonati dalla politica»

I lavoratori della partecipata si difendono: «Il servizio è migliorato, non è vero che non lavoriamo: sarebbe uno schiaffo»

SALERNO - «Usciamo da un bar per una sosta al bagno dopo essere stati in strada già prima dell’alba e ci ritroviamo un cellulare puntato contro come chissà che cosa stessimo facendo. Abbiamo a bordo dei controlli e l’azienda sa perfettamente quanto tempo ci fermiamo e dove. Per noi che guardiamo la televisione e sappiamo che c’è gente che perde il posto, sarebbe uno schiaffo alla miseria non lavorare». Dopo i reclami e lo scontro tra i vertici della partecipata - culminato con l’addio dell’amministratore unico, Antonio Ferraro - e gli uffici tecnici, nel silenzio assordante dell’amministrazione, i lavoratori di Salerno Pulita adesso dicono la loro, stanchi dei continui attacchi che arrivano in particolare al riguardo del servizio di pulizia nel Centro storico.

«Siamo stanchi dei continui attacchi. Non pensiamo di essere l’eccellenza ma è sotto gli occhi di tutti che dei miglioramenti ci sono stati», spiegano proprio a pochi passi da Palazzo di Città. «Il nostro unico interesse è lavorare per la città e siamo in strada solo per questo obiettivo ». I lavoratori difendono la riorganizzazione del lavoro che è stata messa a punto dagli amministratori unici che si sono avvicendati negli ultimi due anni, sottolineano come la centralizzazione delle segnalazioni abbia portato a una risposta più pronta (e professionale) ai cittadini. Rilevano con forza come si sia data una svolta tecnologica e di efficienza con l’attivazione di un’applicazione dedicata alla differenziata e alla raccolta degli ingombranti. Insomma, i lavoratori di Salerno Pulita rivendicano un cammino, lungo ma ormai intrapreso, di rilancio della società.

«È l’ufficio Ambiente - sottolineano ancora - che da otto mesi deve rispondere alla richiesta della società di comprare altre campane per il vetro, sostituire i cestini gettacarte, mettere a disposizione i mezzi che sono stati dismessi dopo la chiusura dell’ufficio igiene urbana, le spazzole piccole per pulire i vicoli e, infine, un locale al centro storico utile a far sostare i mezzi per sanificare le strade al centro storico così da non dover perdere tempo nel tragitto dalla zona industriale». E poi anche i lavoratori della partecipata chiedono a gran voce maggiori controlli dagli organi preposti.

«Non solo è frustrante per noi dover lavorare e poi trovare che nulla cambia. Ma c’è anche un aspetto economico e gestionale su cui incide la mancanza di controlli. Innanzitutto - chiariscono - per lavorare in continuazione a rimuovere le stesse micro discariche saltano i turni di organizzazione del lavoro ma, soprattutto, la qualità della differenziata si abbassa e, invece che guadagnare premialità, la società deve pagare soldi». Nel complesso, quindi, sono gli stessi operai a chiedere che il contratto di servizio sia rivisto, così come era stato indicato dall’ex amministratore unico. Intanto, nell’ottica della ricerca di un nuovo timoniere per la partecipata, la Cgil Funzione pubblica più che un nome segnala «la necessità di rafforzare l’attuale struttura organizzativa della Salerno Pulita, partendo dell’individuazione di nuove competenze, avviando contemporaneamente un’opera di nuova sensibilizzazione verso la cittadinanza ormai disattenta alle regole del corretto conferimento», scrive il segretario generale del sindaco, Antonio Capezzuto.

«Non ci interessano i nomi, ma le specifiche professionalità, l’autorevolezza e l’autonomia gestionale del nuovo amministratore unico. La città ha bisogno di una Salerno Pulita che abbia prima di tutto stabilità gestionale e soprattutto la possibilità di discutere concretamente di una revisione del contratto di servizio per garantire ai cittadini un servizio all’altezza», conclude il rappresentante sindacale. Restano, però, le parole dei lavoratori. Che restano in attesa di risposte e di una maggiore chiarezza dopo aver difeso il loro lavoro.

Eleonora Tedesco