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Operativa la sede a Salerno della Soprintendenza archeologica regionale

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto sull'articolazione degli uffici del ministero dei beni culturali. Iannuzzi (Pd): «Decisione giusta che tiene conto anche dei costi»

La Soprintendenza archeologica della Campania con sede a Salerno diventa operativa. Nella Gazzetta Ufficiale dello scorso 8 gennaio è stato infatti pubblicato il decreto del ministero per i beni e le attività culturali ed il turismo, che illustra appunto la riorganizzazione degli uffici dirigenziali di livello non generale, compresi gli uffici periferici. L'ha annunciato il deputato del Pd, Tino Iannuzzi: «Si tratta di una decisione giusta e positiva voluta dal ministro Franceschini - dice Iannuzzi - alla luce della complessa articolazione territoriale e della ubicazione in Campania dei differenti uffici ministeriali. Infatti la sede a Salerno della Soprintendenza regionale dell'archeologia tiene conto di imprescindibili esigenze di costi e di equilibrio fra i diversi uffici ministeriali sul territorio della intera Regione. Nell'ottica della spending review, che prevede l'accorpamento e la unificazione delle Soprintendenze in ogni Regione, in Campania è stata opportunamente scelta, quale sede della Soprintendenza regionale della archeologia, Salerno, che fra l'altro è dotata di un personale più numeroso; nel contempo, tuttavia, viene giustamente conservata la Soprintendenza speciale di Pompei, Ercolano e Stabia. Del resto a Napoli saranno ubicate una sede distaccata della Soprintendenza archeologica, e diversi uffici di competenza regionale quali la sede del Polo museale regionale, la Soprintendenza archivistica della Campania e della Calabria, il segretariato regionale del ministero per i beni culturali». Nel ricordare poi che la Soprintendenza archeologica a Salerno rappresenta una occasione fondamentale per la valorizzazione e lo sviluppo dei tanti siti archeologici di assoluto pregio in Campania, fra i quali l'area di Velia (già destinataria nel dicembre scorso di un finanziamento di 300.000 euro disposto dal ministro) ed il sito di Paestum, uno dei 18 istituti e musei di rilevante interesse nazionale previsti in tutta Italia dalla riforma,Iannuzzi ha concluso: «La Soprintendenza dovrà operare in una sinergia forte e positiva con le facoltà ed i corsi di laurea in archeologia della Campania, che rappresentano un patrimonio particolarmente significativo di competenze ed esperienze scientifiche».