Operaio perse una mano In due vanno a processo 

In aula il responsabile legale e l’addetto alla sicurezza della Crown imballaggi Secondo l’accusa l’incidente sul lavoro fu dovuto a violazioni delle norme

NOCERA SUPERIORE. In due sotto processo per le lesioni gravissime subite da un operaio: il dibattimento riguarda il legale responsabile della “Crown imballaggi”, Giuseppe Altomare, e il suo responsabile alla sicurezza, Vincenzo Di Nuzzo, chiamati a rispondere di lesioni colpose in cooperazione e plurime violazioni della normativa sulla sicurezza del lavoro. Un operaio dipendente dell’azienda di scatolame, Raffaele Avagliano, mentre lavorava si ferì alla mano che gli fu successivamente amputata nel corso di un intervento chirurgico in ospedale. La vittima dell’incidente, assistita di fiducia dall’avvocato Enrico Bisogno, si è costituita parte civile nel processo, dopo il rinvio a giudizio dei due imputati davanti al giudice del Tribunale monocratico di Nocera Inferiore.
L’episodio incriminato avvenne il 20 agosto del 2017 a Nocera Superiore, quando Avagliano, privo di adeguata formazione professionale, come ravvisato da una delle contestazioni formulate dalla procura di Nocera Inferiore, era impegnato nel reparto di litoverniciatura. In quel frangente l’operaio si accorse di alcuni punti di sporco sui pannelli e decise di ripulirli. Il tentativo, una prova, si concretizzò con un braccio teso oltre la barriera di protezione per l’operazione di ripulitura dei cilindri. A causa della forte pressione riscontrata, questi ultimi si attivarono trascinando d’improvviso all’interno del meccanismo la mano dell’operaio, con l’inevitabile schiacciamento.
Il cuore dell’indagine è scritto in una perizia svolta su disposizione della Procura, con alcuni punti fondamentali per la ricostruzione accusatoria: in particolare il lavoro del consulente incaricato sottolineava l’assenza di misure idonee e necessaria ad evitare e prevenire incidenti di quel tipo, la presenza di una segnaletica adeguata per indicare modalità di esecuzione e pericolo incombenti, nei pressi e nell’area d’utilizzo dei macchinari, oltre ad un necessario servizio di vigilanza, anche questo assente, che verificasse il lavoro degli operai. In ultimo, uno dei capi d’accusa contestato in concorso ad entrambi gli imputati, chiamati a rispondere delle carenze, c’è la mancata formazione dell’operaio che perse la mano: la vittima dell’incidente infatti non aveva completato del tutto la sua fase di apprendimento necessaria per eseguire quel particolare compito.
Il dibattimento stabilirà la sussistenza di responsabilità a carico dei due uomini finiti a giudizio, approfondendo la pur ravvisata pericolosità nei documenti di valutazione per rischi sulle macchine di litografia, con l’adozione di misure di sicurezza idonee per evirare pericoli, come la schermatura degli organi delle verniciatrici e il necessario divieto assoluto di aprire le carterature con organi meccanici ancora in movimento o di intervenire nelle stesse fasi.
Il processo, dopo la fase delle indagini preliminari svolte dal pm Giuseppe Cacciapuoti allora titolare del fascicolo, si svolgerà davanti al giudice del Tribunale monocratico dottoressa, Marilisa Russo.
Alfonso T. Guerritore
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