dramma lavoro

Operai Filtrona ed Eldo uniti nella protesta

E’ passato un mese esatto da quella sera in cui ai dipendenti della Eldo fu comunicato che lo store di Salerno non avrebbe più aperto i cancelli. Un duro colpo per i 18 lavoratori salernitani, al...

E’ passato un mese esatto da quella sera in cui ai dipendenti della Eldo fu comunicato che lo store di Salerno non avrebbe più aperto i cancelli. Un duro colpo per i 18 lavoratori salernitani, al quale si andavano ad aggiungere quelli di Pontecagnano più tutti quelli degli altri punti vendita chiusi a tempo di record in tutta la regione nel solo 2013. Un totale di 253 persone, tenute sospese sul baratro del licenziamento solo dalla cassa integrazione coperta fino a giugno 2014. Per ora.

Ieri mattina intanto, i lavoratori salernitani della compagnia di prodotti hi-tech di Orta di Atella (Ce) hanno allestito un sit-in davanti ai cancelli dello store di via San Leonardo, per riportare all’attenzione dell’opinione pubblica e soprattutto delle istituzioni, la loro condizione. Al loro fianco, con il chiaro intento di creare un fronte comune, si sono schierati i lavoratori della Essentra, l’ex Filtrona. La fabbrica, produttrice di filtri per sigarette e ora in mano alla società britannica, è al centro, negli ultimi giorni, di un’accesa protesta a seguito del licenziamento fulmineo a cui sono stati sottoposti gli 81 dipendenti. Da un giorno all'altro hanno perso il posto e ricevuto una flebile promessa di cassa integrazione e un tavolo anticrisi previsto per domani in Regione. Troppo poco. La risposta è stata l’occupazione dell'intero plesso industriale.

«Salerno – ha affermato Rosa Sabato del sindacato Usb – sta diventando un vero e proprio caso. Dalle istituzioni poche risposte. Nel caso Eldo ne sono arrivate da Roma, in Commissione lavoro e dalla Regione, ma non dall’Amministrazione comunale. I 36 lavoratori sono pochi? Forse sommandoli a quelli della Comel, della Essentra, della Pezzullo e di altre realtà che stanno fallendo nel silenzio, ci daranno finalmente quelle risposte che cerchiamo. Di certo, da parte dei dipendenti di queste realtà, ci deve essere più rabbia. Devono alzare la testa».

Emilio D’Arco

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