Omnia, i big scelgono il rito abbreviato 

Udienza preliminare per l’organizzazione camorristica che gestiva il traffico di droga e il “pizzo”

Scelgono il rito abbreviato le figure di primo piano dell’operazione Omnia: l’organizzazione camorristica che gestiva i traffici illeciti degli stupefacenti e puntava a controllare l’economia della Piana del Sele e dei Picentini. Tra le richieste di rito alternativo presentate ieri al gup Pietro Indinnimeo ci sono quelle di Sabino De Maio, che di recente ha intrapreso un percorso di collaborazione con la giustizia. Chi, invece, attende la decisione sul rinvio a giudizio è Sergio Bisogni, uno dei “gemelli di Bellizzi”, considerato tra gli eredi del clan Pecoraro-Renna, egemone tra la fine degli anni Ottanta e il decennio successivo.
Le indagini della distrettuale antimafia sono partite dai ripetuti attentati incendiari, dalle gambizzazioni e dalle minacce che hanno avuto come vittime persone legate al settore ortofrutticolo. L’attività investigativa, coordinata dal pm Marco Colamonaci, ha rivelato la presenza di una strategia “militare” per conquistare fette di mercato da parte del clan. Soprattutto, la lotta era per accaparrarsi quante più commesse dei viaggi dei produttori di ortofrutta che doveva rivolgersi esclusivamente alle agenzie ritenute vicine al gruppo delinquenziale: Atm di Francesco Mogavero e la Ma.Pa di Marcello Palmentieri.
La maxi indagine sulla piovra che si stava addentrando nel tessuto economico e politico del territorio, ha portato a una novantina di indagati. Il risultato è il frutto del lavoro investigativo dei carabinieri del reparto operativo di Salerno e della compagnia di Battipaglia, guidata dal maggiore Erich Fasolino. L’organizzazione, suddivisa in cellule, esercitava estorsioni, rapine, ricettazione di auto rubate, “cavalli di ritorno”. Tra gli imputati c’è anche Cinzia Rizzo, di Bellizzi, vedova Pecoraro, accusata di avere concordato e condiviso le linee strategiche del sodalizio che si reggeva sui fratelli Sergio ed Enrico Bisogno e su De Maio.
L’operazione “Omnia” è il proseguimento di un’altra attività della Dda, l’operazione “Game Over” sugli affari loschi nella Piana messi in atto dai successori del clan Pecoraro-Renna. La stessa è proseguita con il blitz “Perseo” che ha smascherato il tentativo della mala di entrare nella politica locale.
L’udienza preliminare si è svolta nell’aula bunker a Fuorni. Si riprenderà a metà dicembre con la requisitoria della pubblica accusa sulle quaranta richieste di rito abbreviato. Solo dopo il giudice deciderà sul rinvio a giudizio degli altri imputati.
Massimiliano Lanzotto
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