Omicidio Morelli, parla il 16enne arrestato

Oggi l’interrogatorio del giovane accusato dell’omicidio. Domani i funerali fissati a San Severo

È fissato per oggi l’interrogatorio del figlio del boss di San Severo accusato dell’omicidio di Mario Morelli. L’incontro con il giudice assume una particolare rilevanza sul prosieguo dell’inchiesta perché il sedicenne pugliese – come hanno fatto sapere i difensori, gli avvocati Massimo Roberto Chiusolo e Matteo Tenace – «chiarirà ogni circostanza». In giornata, intanto, si terrà l’esame sul cadavere del giovane ebolitano. Domani, sempre a San Severo, si terranno i funerali.

L’inchiesta sull’agguato di giovedì scorso nel centro storico della città dell’Alto Tavoliere si muove su due fronti giudiziari.

Quello avanzato dalla procura minorile, che ha indagato S.F., il figlio di un noto esponente della malavita locale, per l’omicidio di Morelli e il tentato omicidio dell’amico; e quello della procura ordinaria che indaga su chi, forse maggiorenne, ha armato la mano del ragazzino che, dopo aver chiamato al cellulare i due amici, gli ha esploso contro quattro colpi da una pistola calibro 9x21.

È stata la polizia a ricostruire le fasi che hanno portato all’omicidio di Morelli, il “Ronaldinho”ebolitano che si era trasferito in Puglia circa cinque anni fa per raggiungere la madre, Patrizia Russo, che vive a San Severo. Suo padre Cosimo Morelli, invece, vive ad Eboli. Decisive si sono rivelate la testimonianza dell’amico ferito e i filmati del sistema pubblico di video sicurezza. Gli agenti della Mobile di Foggia sono riusciti così a chiudere il cerchio e a individuare con celerità lo sparatore che, nelle prime ore, si era reso irreperibile. Il movente dell’omicidio è la gelosia per una ragazzina, sorella del ferito, che aveva avuto una relazione con il presunto omicida e, negli ultimi tempi, nutriva simpatia per la vittima. Tra Morelli, l’amico e il figlio del boss c’era stato un primo incontro, un’ora prima dell’omicidio, durante il quale erano volate parole grosse. S.F. era stato invitato a lasciare stare la ragazzina. Poi la telefonata e l’agguato tra vico del Tesoro e largo San Carmine. Mario è morto poco dopo il suo arrivo al pronto soccorso.

Massimiliano Lanzotto

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