L'INCHIESTA DI PONTECAGNANO

Omicidio Marzia Capezzuti, il gip: «Annamaria Vacchiano va ascoltata subito»

Fissato l’incidente probatorio: «Teste esposta a minacce o violenze»

PONTECAGNANO FAIANOAnnamaria Vacchiano è una testimone che rischia violenze e minacce. Lo riconosce il gip Alfonso Scermino, accogliendo la richiesta d’incidente probatorio avanzata da Licia Vivaldi, pm titolare delle indagini sull’omicidio di Marzia Capezzuti, la 29enne milanese che, all’esito di un’infinita scia d’indicibili torture perpetrate ai suoi danni dagli aguzzini con i quali viveva (trattata «come una schiava», parole del giudice) nella casa popolare di via Verdi di Pontecagnano Faiano, sarebbe stata poi uccisa nel vecchio rudere in via del Querceto, a Santa Tecla di Montecorvino Pugliano.
La primogenita – che ha impresso la svolta decisiva alle indagini, consegnando agli inquirenti il video col labiale della confessione («Amm affucat’») del 15enne – di Mariabarbara Vacchiano (in carcere a Fuorni dall’alba del 19 aprile scorso insieme al marito Damiano Noschese – entrambi assistiti dall’avvocato Pierluigi Spadafora – mentre il figlio minorenne – tutelato dal legale Francesco Rocciola – è all’Ipm di Nisida) sarà esaminata in sede d’incidente probatorio (si tratta dell’acquisizione, già nel corso delle indagini preliminari, d’una prova che viene così cristallizzata per finire agli atti del futuro – e assai probabile – processo) nel corso dell’udienza camerale fissata per il prossimo 17 maggio, così come richiesto dal pubblico ministero. 

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