NOCERA SUPERIORE 

Omicidio Lordi Confermate le pene per i due Serino

NOCERA SUPERIORE. «Inammissibile il ricorso presentato dai Serino»: così la Cassazione ha rigettato il ricorso di Mario e Carmine Serino, padre e figlio, imputati per l’omicidio di Bruno Lordi,...

NOCERA SUPERIORE. «Inammissibile il ricorso presentato dai Serino»: così la Cassazione ha rigettato il ricorso di Mario e Carmine Serino, padre e figlio, imputati per l’omicidio di Bruno Lordi, confermando così le condanne in Appello per Mario Serino a 8 anni e per Carmine Serino a 9 anni e 8 mesi di carcere (davanti al Gup di Nocera Inferiore i due erano stati invece condannati rispettivamente a 11 e 12 anni di reclusione.
Il rigetto si ricollega all’assenza di «nuovi elementi di prova, diversi da quelli già approfonditamente vagliati nei due gradi di giudizio», assenti nella documentazione presentata dai legali, oltre che alle indagini difensive, con testimoni «non presenti sul posto» al momento dell’accaduto in un appartamento, con l’ulteriore evidente contrasto tra le nuove ricostruzioni offerte dagli imputati rispetto alla prima linea difensiva, con la tesi della legittima difesa mai comparsa in precedenza, ora divenuta elemento chiave.
Padre e figlio erano stati indagati, processati e condannati dopo le indagini dei carabinieri del gruppo territoriale di Nocera Inferiore. Il 26 dicembre del 2014, Lordi, 45 anni, fu colpito alla testa con una bombola del gas da Carmine Serino con il concorso del padre Mario, al culmine di un periodo di tensioni. Lordi morì l’11 gennaio del 2015, dopo 16 giorni di ricovero in ospedale. Nello specifico, l’aggressione fu la conseguenza di un accertamento giudiziario subìto dai Serino: secondo il racconto di padre e figlio, poche ore prima dell’omicidio c’era stata una perquisizione da parte dei carabinieri e della finanza, avvertiti della presenza di fuochi di artificio illegali nell’abitazione dei Serino in via Uscioli a Nocera Superiore: nel sopralluogo però non fu trovato nulla. A sollecitare l’intervento delle forze dell’ordine era stato proprio Lordi, innescando così la violenta reazione dei due.
Alfonso T. Guerritore
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