il processo 

Omicidio Dilillo: il pm chiede 8 anni di carcere per Diele

Otto anni di reclusione, solo le attenuanti del rito. Va giù duro il pm Elena Cosentino nella requisitoria contro Domenico Diele, l’attore toscano accusato dell’omicidio stradale, aggravato dall’uso...

Otto anni di reclusione, solo le attenuanti del rito. Va giù duro il pm Elena Cosentino nella requisitoria contro Domenico Diele, l’attore toscano accusato dell’omicidio stradale, aggravato dall’uso di stupefacenti, in cui perse la vita la salernitana Ilaria Dilillo. Lui non c’è. In aula è presente solo il suo avvocato Ivan Nigro che replicherà il 27 marzo, quando è attesa la sentenza. L’accusa chiede al gup Pietro Indinnimeo del Tribunale di Salerno anche il riconoscimento di una provvisionale di mezzo milione di euro, quale forma di risarcimento per il padre e il fratello della vittima. Quella notte, tra il 23 e il 24 giugno, Diele era alla guida della sua Audi A3 quando, all’altezza dello svincolo di Montecorvino Pugliano dell’A2, tamponò lo scooter sul quale viaggiava la Dilillo. L’impatto fu fatale per la 47enne che perse la vita sul colpo. Il corpo rimase sull’asfalto, al centro della carreggiata, in un tratto autostradale poco illuminato e dove le auto procedono spedite. L’attore fermò la macchina una settantina di metri più avanti. E corse verso quel corpo. C’è il racconto di un testimone – l’autista di un furgone – che si fermò per prestare soccorso ed assistette alla scena dell’attore che si chinò sul cadavere di Ilaria per proteggerlo dall’auto che sopraggiungevano. A scuoterlo perché sotto choc e a farlo tornare a bordo carreggiata fu proprio il conducente del furgone che lo tirò a sé dicendogli: «È morta, non lo vedi?». All’arrivo dei poliziotti della sottosezione di Eboli, l’attore si presentava in evidente stato confusionale, acuito dalla notizia del decesso della scooterista. Proferiva parole senza un vero senso logico, interrogandosi da solo su quanto fosse accaduto. Diele fu identificato e portato al pronto soccorso dell’ospedale Ruggi di Salerno. Le analisi confermarono che si era messo alla guida dopo aver consumato sostanze stupefacenti. Per Diele solo stati mesi duri. Prima il carcere, poi a dicembre, esattamente alla Vigilia di Natale, il 32enne è tornato libero per scadenza dei termini di custodia cautelare, che fino ad allora lo avevano tenuto in casa sorvegliato dal braccialetto elettronico. E non mancarono le polemiche. Alla scorsa udienza, quella in cui fu ammesso al giudizio abbreviato, ad attenderlo fuori dall’aula c’era un gruppo di amiche di Ilaria che non furono proprio clementi nei suoi confronti. Quella fu la prima volta di Diele in Tribunale a Salerno. L’attenzione è ora concentrata su martedì prossimo quando, dopo l’arringa dell’avvocato Nigro, il giudice I si ritirerà in camera di consiglio per emettere la sentenza.
Massimiliano Lanzotto
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