Omicidio di Ravello, l’assassina dal giudice

Prevista per oggi l’udienza di convalida del fermo di Vincenza Dipino. C’è attesa per l’autopsia

RAVELLO. Si terrà questa mattina l’interrogatorio per la convalida degli arresti di Vincenza Dipino, la donna originaria di Ravello, indagata per l’omicidio di Patrizia Attruia, residente a Scafati.

Dipino, comunque, dinanzi agli investigatori e agli inquirenti si è già addossata le colpe del delitto, poco ore dopo la scoperta del cadavere di Attruia, che viveva assieme al suo compagno nella stessa casa della Dipino.

Quest’ultima ha ammesso, infatti, di averla soffocata giovedì scorso, dopo l’ennesimo litigio, e di aver occultato, in una vecchia cassapanca, il corpo oramai privo di vita. Una lite che sarebbe stato il naturale epigolo di una vicenda legata alla gelosia. Ma c’è, in questa terribile vicenda, anche un aspetto terribilmente macabro.

Per 24 ore ha tenuto il segreto prima di crollare. Quel corpo straziato è rimasto chiuso in una cassapanca. Solo il giorno dopo ha confessato a Giuseppe Lima, fidanzato della Attruia, al quale aveva detto, in un primo momento, che la donna si era allontanata per motivi di lavoro, quanto accaduto.

A sciogliere gli ultimi, residui dubbi sarà, comunque, l’autopsia, il cui incarico sarà ufficializzato sempre oggi, molto probabilmente a Giovanni Zotti, il medico legale che ha già effettuato la verifica esterna della salma.

Perché bisogna capire esattamente la cause del decesso. Che è avvenuto sicuramente per soffocamento, probabilmente in seguito ad una lite. I segni sul volto fanno presupporre che la Attruia si sia difesa, che abbia a sua volta “ferito” la rivale.

Ma in particolar modo comprendere se la morte sia sopravvenuta immediatamente o dopo una lenta e dolorosa agonia.

Tutti elementi che serviranno, quando saranno resi noti i risultati dell’esame autoptico, al pm titolare dell’indagine, Cristina Giusti, a costruire il castello accusatorio.

Dipino, infatti, difesa dall’avvocato Marcello Giani, che l’ha assistita dai primi concitati momenti, susseguenti al ritrovamento del corpo privo di vita, è per il momento accusata di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Una vicenda terribile.

Gaetano de Stefano

©RIPRODUZIONE RISERVATA