DELITTO CAPEZZUTI
Omicidio di Marzia, interprete e psichiatri per Noschese jr
Conferiti gli incarichi per l’esame sulle condizioni mentali e sulla videoconfessione del 15enne di Pontecagnano Faiano
PONTECAGNANO FAIANO. Prima la perizia psichiatrica, poi quella sul video choc, prova princeps in mano agli inquirenti per accusare gli aguzzini di Marzia Capezzuti. Lo ha deciso ieri mattina Giovan Francesco Fiore, giudice del Tribunale per i minorenni di Salerno davanti al quale è incardinato il processo – rito abbreviato – al 15enne di Pontecagnano Faiano, figlio di Mariabarbara Vacchiano e Damiano Noschese, detenuto all’Ipm di Nisida e imputato per l’omicidio premeditato (gli altri indagati, in carcere a Fuorni, sono i genitori: l’intera famiglia è assistita dall’avvocato Pierluigi Spadafora) della 29enne milanese che fu ammazzata a marzo del 2022 all’esito dell’infinita scia di sevizie in quella prigione ch’era divenuta per lei la casa popolare al civico 24 di via Verdi.
Nel corso dell’udienza di ieri mattina sono stati conferiti gli incarichi: il dottor Giulio Corrivetti, direttore del Dipartimento di salute mentale dell’Asl Salernitana, ed il suo collega, lo psicoterapeuta Nicola Botta, esamineranno le capacità del minore ai principi di novembre. Sarà il day one delle operazioni peritali: la relazione andrà depositata all’alba del nuovo anno. Il giudice ha cooptato anche la napoletana Fiorella Vellotti, interprete Lis che ha contribuito alla fondazione della Cilis, la Cooperativa interpreti lingua dei segni italiana, e che spesso ha collaborato con i telegiornali della Rai per agevolare la diffusione delle notizie tra i non udenti.
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