Omicidio della prostituta: ecco cosa può essere accaduto

Le ultime ore della ragazza: al setaccio web e telefono. L’hanno uccisa quasi certamente in un luogo diverso da quello del ritrovamento Il corpo lasciato a Sam Leonardo dove a Capodanno fu ritrovata un’altra prostituta

SALERNO. Una macabra messa in scena. Nessuna ossessione per le prostitute, men che mai un disegno criminale a opera di un assassino seriale dietro la morte di Mariana Tudor Szekeres, la 19enne di origini rumene il cui cadavere è stato ritrovato domenica pomeriggio in un terreno incolto nei pressi di via dei Carrari, nella zona industriale.

Chi ha ucciso non l’ha fatto per dare sfogo a una sua devianza mentale, così come la psichiatria licenzierebbe l’opera di un serial killer, bensì la morte della ragazza potrebbe essere sopraggiunta in circostanze diverse e in un luogo ben lontano dal luogo del ritrovamento scelto, invece, per depistare le indagini visto che nello stesso sito, a Capodanno lì fu trovata un’altra prostituta morta. Si fa sempre più spazio, anche fra gli inquirenti, questa ipotesi che trova nella testimonianza di uno degli ultimi clienti della giovane escort un riscontro alquanto credibile. E dunque che a uccide, o comunque a portare lì il cadavere, sia stato uno del Salernitano o che vive questa realtà fino al punto di ricordarsi dell’altro delitto e di tentare di collegarlo a questo.

Ma ricostruiamo, basandoci su quanto emerso con la testimonianza di un cliente, le ultime ore di Mariana immaginando una lite conclusa con un delitto. O anche quel weekend a cavallo con la festa dei lavoratori che, forse, avrebbe reso alla giovane prostituta ancor di più in termini di guadagno se trascorso con qualcuno pronto a pagare parecchio pur di averla al suo fianco. Immaginiamo una serata, quella di sabato 30 aprile, vissuta oltre ogni limite da una donna pagata per dare piacere al suo accompagnatore; immaginiamo un gioco erotico finito male o un malore dovuto all’abuso di alcol e sostanze stupefacenti. Immaginiamo un corpo esanime e un uomo spaventato che non sa cosa fare. E che, improvvisamente, si ricorda dell’ultimo omicidio avvenuto in città, tuttora senza un colpevole. Una malsana idea comincia a farsi strada nella sua testa: pensa a quell’appezzamento di terreno dove la 34enne Alina Roxana Ripa, anche lei prostituta, era stata ritrovata senza vita il 31 dicembre scorso. Ne aveva letto sui giornali. E così mette in atto il suo piano, forse addirittura non da solo. Porta il corpo di Mariana sul posto e lì lo abbandona, stando bene attento a ricreare la stessa scena che i poliziotti si erano ritrovati davanti agli occhi quattro mesi prima.

Mariana, stando al racconto fornito dalle coinquiline che il 1° maggio ne avevano denunciato la scomparsa, era uscita di casa sabato sera sul tardi, quando erano già le 23, con indosso una canotta nera e i pantaloncini cortissimi che la polizia le ha ritrovato abbassati alle caviglie, insieme agli slip, quando domenica pomeriggio è stato scoperto il cadavere. Secondo i primi accertamenti è stata uccisa nella stessa notte della scomparsa, ma non è chiaro, appunto, se l’omicidio sia avvenuto nel luogo del ritrovamento o se invece la donna sia stata trascinata soltanto dopo nel terreno incolto tra via San Leonardo e via Dei Carrari, dove il corpo è stato rinvenuto in avanzato stato di decomposizione.

Ed è sul tragitto e gli incontri che la donna può aver fatto quella sera, quando il marito ha detto di averla vista per l’ultima volta, che si stanno concentrando le indagini. Ovvio che gli inquirenti non stanno tralasciando alcuna pista, compresa quella che dietro i due omicidi ci possa essere la stessa mano. Al setaccio anche gli utenti del sito web – dove la donna si faceva pubblicità – che incrociati con quelli telefonici potrebbero far stringere il cerchio sull’assassino.

Quel che è certo, però, è che le due donne morte, seppur entrambe prostitute, non frequentavano gli stessi ambienti. Roxana si prostituiva in strada, salendo a bordo di auto guidate da sconosciuti in cerca di rapporti fugaci, Mariana selezionava i suoi clienti non accontendosi di poche banconote. Li raggiungeva nelle loro abitazioni ed era disponibile a trascorrere serate e anche week end.

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