RACKET DEI TRASPORTI

«Omicidio Autuori, 180 anni di carcere»

La requisitoria dei pm Alfano e Colamonaci: chieste le condanne di killer e mandanti dell’agguato avvenuto nel luglio 2015

PONTECAGNANO FAIANO - Chiesti trent’anni di carcere per i mandanti e uno dei killer dell’omicidio di Aldo Autuori : ucciso il 25 luglio 2015 in una traversa di via Alfani nell’ambito della “guerra” per il controllo del trasporto su gomma dei prodotti ortofrutticoli della Piana del Sele. È la richiesta congiunta dei pm Rocco Alfano e Marco Colamonaci al termine della requisitoria, durata tre ore, davanti al gup Carla De Filippo del tribunale di Salerno per gli imputati che hanno aderito al rito abbreviato. Al rito alternativo hanno avuto accesso il mandante Francesco Mogavero , di Pontecagnano, il killer Gennaro Trambarulo , di Giugliano in Campania, Luigi Di Martino , “O’ profeta” di Castellammare di Stabia, sodale del clan Cesarano che fungeva da intermediario con Francesco Mallardo di Giugliano, il “gemello” Enrico Bisogni di Bellizzi e Stefano Cecere del clan Mallardo. Quest’ultimo- secondo i pm - avrebbe agevolato il collegamento tra Di Martino e Antonio Tesone , alias “l’uomo della masseria”, che ha scelto di essere giudicato con il rito ordinario. Per lui il processo sarà incardinato davanti alla Corte di Assise di Salerno.

Nel corso della requisitoria (i pm hanno presentato anche una memoria scritta) è stato fatto riferimento ai contrasti per il controllo del trasporti, come evidenziato già dalle intercettazioni nei processi Omnia e Perseo, ai colloqui in carcere tra Enrico Bisogni e De-Martino, al patto di amicizia storico tra il clan Cesarano di Castellammare e i Pecoraro- Renna, alle indagini della Dda di Napoli sulla consorteria dei Mallardo e alle dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia, Sabino De Maio.

Sulle voci di un nuovo “pentito” - un personaggio legato ad ambienti criminali dell’Avellinese - Alfano e Colamonaci hanno spiegato che si tratta di un “dichiarante” e quanto ha riferito sull’omicidio di Autori ed altre vicende di interesse dell’antimafia è al vaglio degli inquirenti. La parola, ora, passa al collegio difensivo che risulta composto dagli avvocati Massimo Torre e Paolo Toscano per Mogavero, R affaele Francese e Luigi Gargiulo per Bisogni, Dario Vanvitiello e Antonio Garofalo per Di Martino, Paolo Trofino e Sergio Aruta per Cecere, Raffaele Ciummariello e Francesco Foreste per Trambarulo, Michele Giametta per Tesone e Gian Paolo Schettino per Mallardo. La moglie, i figli e i fratelli della vittima si sono costituiti parte civile, assistiti dall’avvocato Gioele Melella . Come detto, dietro l’omicidio c’è l’affare dei trasporti e Autuori, dopo la sua scarcerazione, aveva riallacciato i rapporti con i vecchi clienti che, nel frattempo, sotto minaccia, erano passati all’agenzia Atm di Mogavero. Durante una discussione avvenuta con i gemelli Bisogni, Sergio ed Enrico, e Mogavero, la vittima ad avviso degli imputati gli aveva mancato di rispetto. Aveva fatto “lo scostumato”. Ora si è in attesa della sentenza.

(m.l.)