Oliveto, sfila la protesta In 1500 contro l’impianto

Bambini, sindaci e cittadini in corteo per bloccare la costruzione dell’inceneritore Il presidente del comitato: «Dobbiamo tutelare e difendere il nostro territorio»

OLIVETO CITRA. Sindaci, semplici cittadini e tanti bambini: nessuno è voluto mancare ieri alla manifestazione di protesta contro l’impianto d’incenerimento in parte localizzato nel Sic “Fiumi Tanagro e Sele”, organizzata ad Oliveto Citra dal comitato “No Inceneritore”. Un corteo di circa 1500 persone, composto in gran parte da giovani, tra cui scolaresche di tutto il territorio, si è snodato da Ponte Oliveto all’area industriale, dov’è ubicato il contestato impianto autorizzato dalla Regione e dal Comune di Oliveto. Hanno sfilato i sindaci dei comuni del comprensorio (con in prima fila l’amministrazione di Oliveto), rappresentanti della Comunità Montana Sele Tanagro; associazioni di volontariato; la Coldiretti; il Wwf ed il gruppo giovanile delle “Tute bianche “ che si sta battendo contro la messa in funzione dell’impianto, i giovani de’ “La Murga” di Battipaglia hanno invece vivacizzato il corteo con canti e balli.

Il primo intervento è stato quello del presidente del comitato “No Inceneritore”, Nekita Senese: «Il territorio non ha una filiera industriale che giustifichi la presenza di impianti del genere; al contrario la Valle del Sele ha peculiarità turistico- termali che vanno preservate e difese». È intervenuto, poi, Francesco Senese, il primo ad aver rotto il silenzio sulla costruzione dell’impianto: «Non credevate che esisteva l’inceneritore? Eccolo là. La terra è nostra e non si tocca». Forte la denuncia di Cariello, esponente del Forum dei Giovani di Contursi: «Col silenzio si può fare tutto, soprattutto le cose losche. Ci hanno trattato da pecoroni; non crediamo alla favoletta delle biomasse, al “non sapevo”. Sin dal 2007 Tortora aveva richiesto l’ok per un impianto d’incenerimento, quindi chi di dovere era al corrente, fin da allora». Gerardo Viola, in rappresentanza dei termalisti, si è rivolto a Tortora, ricordandogli l’impegno preso col sindaco di Oliveto, Italo Lullo, di abbandonare l’idea di realizzare l’impianto, qualora la comunità locale si fosse opposta. Briscione, assessore di Contursi, ha evidenziato che l’inceneritore diventerebbe «pattumiera di Napoli» come già avviene per i depuratori delle aree industriali di Contursi e Oliveto. E poi il sindaco di Sicignano, Amato: «Tortora vada via con i propri piedi oppure ci penseremo noi». Un corteo pacifico, con l’unico momento di tensione quando su richiesta dell’amministrazione di Oliveto è stato rimosso lo striscione: “Con il patrocinio immorale del Comune di Oliveto”, poi riposizionato dopo la protesta di un rappresentante dei “Verdi”.

Pina Gaudiosi

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