Olena sgozzata dal suo giovane amante

Risolto il giallo di Polla. I due avevano litigato dopo un rapporto sessuale, lei minacciava di dire tutto alla moglie

POLLA. Ci sono volute meno di 24 ore per i carabinieri e la Procura della Repubblica di Sala Consilina per riuscire a dare un volto ed un nome all'assassino di Olena Tonkoshkurova, la massaggiatrice 50enne di nazionalità ucraina barbaramente uccisa nella notte tra lunedì e martedì da un connazionale. Olena è stata sgozzata sul letto dove qualche minuto prima aveva avuto un rapporto sessuale con il suo assassino. L’uomo, sposato e padre di una bambina, l’avrebbe uccisa in preda ad un raptus quando la sua amante lo aveva minacciato di raccontare alla moglie della sua relazione extraconiugale. In manette, reo confesso, è finito il 27enne Dmytro Zastavnetskyi, anche lui ucraino e da qualche anno residente a Polla dove vive con la moglie, la figlia e la suocera. A raccontare i particolari dell'attività investigativa che ha permesso di risolvere il giallo ed assicurare alla giustizia il responsabile di uno degli omicidi più cruenti che si siano mai verificati in zona, sono stati ieri mattina il procuratore della Repubblica di Sala Consilina Amato Barile ed il comandante provinciale dei carabinieri di Salerno Fabrizio Parrulli. Con loro il sostituto procuratore Carlo Rinaldi ed il comandante del Nucelo operativo dei carabinieri della Compagnia di Sala Consilina Vincenzo Izzo. «Sono estremamente soddisfatto per il lavoro svolto - ha dichiarato Barile - perché in meno di 24 ore siamo riusciti ad assicurare alla giustizia chi ha commesso l'omicidio. Il merito va all'ottimo lavoro svolto dal sostituto procuratore Carlo Rinaldi e dai carabinieri che lavorando 36 ore su 24, sono riusciti a chiudere il cerchio delle indagini e ad incastrare l'assassino». «E' stata un’indagine complessa - ha sottolineato il procuratore della Repubblica - perché il delitto è avvenuto nell'ambito di una comunità molto chiusa come quella ucraina, chi lo ha commesso parla soltanto il russo e non avevamo nemmeno l'arma del delitto su cui poter effettuare dei rilievi. La bravura degli investigatori ha permesso di riuscire a ricostruire quello che era accaduto partendo da particolari apparentemente insignificanti e che invece sono risultati determinanti». Il procuratore ha anche sottolineato come questa indagine sia la dimostrazione di quanto sia importante la presenza di un tribunale nel territorio. «Se questo fatto fosse accaduto il 14 settembre (giorno in cui il tribunale di Sala Consilina dovrebbe essere chiuso n.d.r.) - ha spiegato - non credo sarebbe stato facile coordinare l'attività di un magistrato che sarebbe dovuto arrivare da un'altra regione e i carabinieri provenienti da Salerno, si sarebbe perso del tempo prezioso che avrebbe potuto creare seri problemi per la risoluzione del caso».

Il 27enne russo è accusato di omicidio e di incendio visto che dopo aver ucciso la donna ha tentato anche di incendiare l'abitazione, forse con l'intento di cancellare tutte le tracce. «Alle indagini - ha spiegato il comandante provinciale dei carabinieri Parrulli - hanno lavorato i carabinieri della stazione di Polla e i militari del Reparto Operativo di Salerno e complessivamente sono stati impiegati 50 carabinieri. Il 27enne una volta rintracciato è stato condotto in caserma ed è iniziato un lungo interrogatorio». All'una di notte l'unico sospettato è crollato ed ha ammesso le proprie responsabilità.

«In particolare - ha spiegato il colonnello Parrulli - il 27enne ha detto di conoscere la donna e di avere bevuto a casa sua del vino e della birra la sera dell’omicidio. In stato di ubriachezza dopo aver avuto un rapporto sessuale con la stessa è nato un alterco dopo il quale ha preso un coltello da cucina e le ha reciso la gola. Successivamente dopo essersi lavato ha appiccato il fuoco all’appartamento dandosi alla fuga con una bicicletta».

Zastavnetskyi attualmente si trova nella casa circondariale di Sala Consilina.

Erminio Cioffi

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