Ok della Soprintendenza alla “Casa del Pellegrino”

Riprendono i lavori per costruire il Centro polifunzionale “Cosma e Damiano” L’antico muro perimetrale del castello Colonna sarà inglobato nel progetto

Casa del Pellegrino: sbloccati i lavori. L’autorizzazione della Soprintendenza ai beni archeologici di Salerno è giunta nei giorni scorsi. Il cantiere per la realizzazione del centro polifunzionale dei Santi Cosma e Damiano ad Eboli può riaprire. E può farlo ora, dopo che gli archeologi hanno stabilito che null’altro di storicamente rilevante sarebbe stato rinvenuto ad eccezione del muro perimetrale venuto alla luce a dicembre nell’area dell’ex tensostruttura. Queste le comunicazioni, per lo meno, che giungono da Palazzo di città.

Il via libera è giunto, gli scavi hanno rinvenuto «solo materiale di risulta, niente di rilevante» e «il muro ritrovato rimarrà dov’è, a recinzione dell’area». Verrà preservato, dunque, il ritrovamento oggetto di polemiche tra le parti politiche ed i cittadini. La struttura, infatti, «dista sei metri dall’area da edificare, quindi non ci saranno problemi».

La polemica si affievolisce, dunque, anche rispetto alla necessità o meno che la ditta appaltatrice dell’opera (la Tecnobuilding Srl di Eboli) informasse gli uffici della Soprintendenza rispetto all’inizio dell’intervento che proseguirà, informano ancora da Palazzo, comunque in stretto contatto con gli archeologi. Resta alta, però, l’attenzione della cittadinanza e delle associazioni che hanno osteggiato l’opera sin dalla pubblicazione della gara d’appalto. «Ad oggi – dicono esponenti di uno dei consessi più attivi, il comitato Arco dei tredici – le cose stanno così. Vigileremo comunque, dato che l’area del cantiere è ad alto potenziale archeologico».

Era dicembre quando l’attenzione di un cittadino di passaggio aveva portato all’attenzione dell’opinione pubblica la scoperta di un muro di cinta. Immediato l’intervento sul posto del direttore del Museo archeologico nazionale della valle del Sele, Giovanna Scarano, e di alcuni cittadini. «In pratica la ditta stava inglobando nella struttura del centro polifunzionale anche un muro di cinta del castello Colonna», testimoniavano al tempo Christian Di Biase e il cavaliere Franco Manzione, tra gli altri, mentre proprio la dottoressa Scarano disponeva «l’immediata sospensione dei lavori».

Di qui le polemiche sulla struttura (il cui valore è pari a 4,6milioni di euro) e sulla futura gestione della stessa, «non ben chiarita» secondo l’opposizione consiliare di Eboli.

I controlli ed i monitoraggi oggi cedono il posto al rilascio definitivo dell’autorizzazione a proseguire l’opera giunta dalla Soprintendenza ai beni archeologici ed ambientali di Salerno. Nessun altro ritrovamento sarebbe stato effettuato. Gli scavi proseguono, la casa del Pellegrino verrà realizzata (il termine di ultimazione dei lavori resta fine anno) ed il muro perimetrale del complesso afferente al castello Colonna resterà in piedi divenendo struttura integrata a quella del centro polifunzionale.

Stefano C. Gallotta

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