udienza di convalida

Ogliara, gli arrestati restano muti

Viviani e Iuliano sono in cella per la gambizzazione di due uomini

Restano in silenzio Mario Viviani e Giovanni Iuliano, arrestati domenica per la gambizzazione di due persone a Ogliara. Ieri sono comparsi davanti al giudice delle indagini preliminari Maria Zambrano per l’interrogatorio di garanzia, ma non hanno detto una parola né sulle modalità dell’agguato né sul movente, che per gli inqurenti è legato all’escalation di furti in appartamento registrato a Ogliara nelle scorse settimane. Assistiti dai difensori Aldo Cammarota e Francesco Guerritore, i due arrestati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere e restano agli arresti domiciliari con l’accusa di lesioni personali aggravate e detenzione illegale di un’arma da fuoco, il fucile usato per l’attentato e ancora non ritrovato.

Secondo le indagini della Squadra Mobile, i colpi di fucile che il 20 aprile colpirono alle gambe il georgiano A.B. e il salernitano M.P. furono esplosi perché i due feriti erano considerati responsabili del furto nell’abitazione della madre di Viviani (nipote del capo clan Raffaele) e forse anche di un altro in casa della mamma di Iuliano, di cui lui ha parlato nei giorni scorsi ma che non risulta denunciato. Secondo gli investigatori, coordinati dal vice questore aggiunto Claudio De Salvo, i due giovani però si sarebbero sbagliati. Non vi sono infatti elementi per ritenere che i feriti fossero gli autori dei colpi, mentre è possibile che negli episodi siano coinvolti due stranieri (un georgiano e uno slovacco) che domenica notte sono stati intercettati denunciati dalla polizia a Battipaglia, a bordo di un’auto segnalata a Ogliara nelle sere dei furti e nella quale gli agenti hanno trovato vari tipi di arnesi utili per forzare infissi e aprire serrature.

A consentire l’arresto di Viviani e Iuliano è stato l’impianto di videosorveglianza di alcuni negozi, che ha consentito di risalire alla Panda grigia guidata da Viviani dalla quale il passeggero, seduto sul sedile posteriore, ha sparato i colpi di fucile abbassando a metà il finestrino. A premere il grilletto, secondo le indagini che hanno incrociato filmati delle telecamere e risultanze investigative, è stato Giovanni Iuliano: prima nell’area del distributore di benzina di fronte alla scuola elementare, dove fu ferito a una gamba il georgiano, poi nei pressi della chiesa di Rufoli, dove i pallini raggiunsero alle gambe il salernitano M.P., noto alle forze dell’ordine per vicende legate allo spaccio di droga. (c.d.m.)

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