Oggi Renzi alla Fos di Battipaglia, eccellenza del Meridione

L’azienda produce fibre ottiche e detiene il 10 per cento del mercato mondiale Il premier arriverà alle 15. Sarà presente anche il presidente della Regione

BATTIPAGLIA. Dopo Bari e Catania, il premier Matteo Renzi torna in provincia di Salerno, quattro mesi dopo la firma del patto per la Campania – il primo di una serie in giro per le regioni del Sud – e l’inaugurazione privata della stazione marittima di Salerno, progettata da Zaha Hadid.

Questa volta la visita è dedicata a un’eccellenza del nostro territorio nel campo dell’innovazione tecnologica, la Fibre ottiche Sud di Battipaglia, dove il presidente del Consiglio è atteso per oggi pomeriggio, intorno alle 15. L’arrivo all’aeroporto di Napoli-Capodichino da Roma è previsto per le 14. La Fos, ex Pirelli oggi controllata dalla multinazionale quotata in borsa Prysmian, attualmente produce il 10 per cento dell’intera produzione mondiale di fibre ottiche.

Nello stabilimento della zona industriale di Battipaglia, attualmente lavorano 260 persone. L’azienda, nata nel 2006 dalla cessione di Pirelli Cavi alla Goldman Sachs, ha anche un altro stabilimento in Campania, ad Arco Felice vicino a Pozzuoli, che produce cavi sottomarini, e un terzo in Olanda.

In questi ultimi due, dopo il piano di investimenti del 2013, hanno trovato collocazione 31 dipendenti dello stabilimento della zona industriale di Battipaglia, che hanno accettato i trasferimenti proposti dall’azienda, ricevendo anche una serie di incentivi economici. Un’azienda che era nata anche grazie all’impulso della Regione Campania, che con Antonio Bassolino presidente della Regione e Andrea Cozzolino assessore alle Attività Produttive, finanziò l’avvio con 19 milioni di euro.

Ad attendere il presidente del Consiglio non ci saranno soltanto i dirigenti della Fos ma è prevista anche la presenza del presidente della Regione, Vincenzo De Luca, e di altri esponenti della sua giunta. È possibile che tra i due ci sarà anche l'occasione per un confronto privato, che probabilmente sarà cercato dallo stesso De Luca per affrontare alcune questioni legate alla nostra regione. Una di queste potrebbe essere quella degli sbarchi dei migranti che, con il ripresentarsi dell’emergenza, ha di nuovo coinvolto i porti campani, a cominciare da quello di Salerno, che il 1° settembre ha ospitato il quattordicesimo sbarco con 1087 migranti, in parte dislocati anche sul territorio provinciale.

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Sicurezza e accoglienza, questi i temi che potrebbe portare all’attenzione del Governo, affrontati appena due giorni fa durante l’intervista con il direttore del settimanale Panorma, Giorgio Mulè, nel corso della manifestazione Panorama d’Italia, che per quattro giorni ha fatto tappa in città. «Io – aveva detto sabato mattina – sono d’accordo con la filosofia dell’accoglienza, ma ora c’è da occuparsi del secondo capitolo, quello dell’illegalità. Centinaia di extracomunitari che invadono le strade del centro per vendere oggetti contraffatti e per delinquere in varia maniera. Io sono per buttarli fuori. Chiederò al Governo italiano – aveva annunciato – gli strumenti per farlo». Dopo il secondo foglio di via si va in galera, questa la ricetta di De Luca che per l’occasione ha rimesso i panni di sindaco-sceriffo.

Una proposta destinata a far discutere, così come lo sono ormai quasi tutte le uscite pubbliche del presidente della Regione, non ultima quella sui componenti del direttorio del Movimento 5 Stelle Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio e Roberto Fico. Vedremo, insomma, se Renzi prenderà ancora una volta le difese di De Luca con il quale sembra che il feeling sia sempre più forte.

La visita di oggi è la quarta in tre anni. Sicuramente la più decisiva fu quella del 22 aprile 2015 quando, in piena campagna elettorale per le regionali, il premier venne in visita al porto Marina d’Arechi e poi incontrò i vertici regionali del Pd all’hotel Mediterranea. La prima volta, invece, fu nel 2012 quando un giovane Renzi sindaco di Firenze venne in città per presentare il suo libro e lanciare anche la sua corsa verso la segreteria del partito. Allora De Luca non lo sostenne, tranne poi ripensarci e a far confluire i suoi voti su Renzi alle ultime primarie del Pd, quelle che hanno consacrato l’ex sindaco di Firenze segretario nazionale del Pd e oggi premier.

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