Oggi l’ultimo saluto a Silvio Adinolfi

Nella chiesa di Santa Maria ad Martyres i funerali del proprietario dell’Aurora, investito all’alba di mercoledì

Saranno celebrati questa mattina, alle ore 9.30, nella chiesa di Santa Maria ad Martyres a Torrione, i funerali di Silvio Adinolfi, il proprietario del lido Aurora di lungomare Marconi, morto all’alba di mercoledì investito da una moto lanciata a tutta velocità sul rettilineo che costeggia il mare, proprio a due passi dallo stabilimento balneare che l’uomo portava avanti dal 1976.

Ieri pomeriggio, una volta apposti i manifesti funebri davanti all’ingresso della seconda casa di Adinolfi - il suo lido, il suo orgoglio, la sua passione - in tanti si sono fermati per leggere quando e dove poter rivolgere l’ultimo saluto a don Silvio, personaggio conosciutissimo e molto ben voluto a Torrione, dove non solo esercitava la sua professione di balneatore ma viveva da sempre. Insieme alla moglie Luigia Luciani, e ai figli Francesco, Lucia e Cristian. Si prospetta, quindi, una gran folla alle esequie del 76enne che era da oltre trent’anni un punto di riferimento per quanti trascorrono la loro estate in città.

Alle ore 9 il corteo funebre partirà dall’ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” dove la salma dell’uomo è stata trasportata dopo l’incidente mortale di mercoledì mattina e dove ieri è stata sottoposta all’autopsia che ha confermato il decesso dell’uomo per ferite multiple riportate nel violentissimo impatto con la moto guidata da Alfonso Zito, il 24enne che ancora lotta tra la vita e la morte; da lì il feretro raggiungerà la chiesa poco distante dal lido Aurora per poi, dopo il rito funebre, proseguire verso il cimitero di Cava de’ Tirreni dove verrà tumulato.

A Torrione, ieri mattina, era ancora percepibile, forte, lo sgomento provocato nei bagnanti, e non solo, dalla morte di don Silvio. A pochissimi chilometri di distanza dal lido che l’uomo portava avanti insieme ai suoi familiari, c’era però qualcun’altro in grande apprensione per le condizioni in cui ancora versa il giovane Alfonso Zito, fino all’altro ieri sorridente e gentile barista del Winehouse lounge coffee di Mercatello. Tra gli abituali avventori del frequentatissimo bar, ieri mattina, infatti, non si parlava d’altro. Si spera, si prega che Alfonso possa farcela, possa vincere la sua battaglia contro la morte e possa tornare presto ad accogliere la clientela del bar con il suo sorriso luminoso e la sua simpatia.

Un pensiero al giovane l’ha rivolto anche dal fratello di Silvio Adinolfi, Vittorio, che, a poche ore dall’incidente che gli ha strappato il suo caro, ha detto: «Speriamo che almeno il ragazzo ce la faccia, che almeno lui si salvi».

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