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Offese su fb, Amabile querela

Il primo cittadino non ha gradito alcune valutazioni sulla giunta

FISCIANO. «Nella valle dell’Irno e in particolare a Fisciano il diritto amministrativo è completamente diverso da quello nazionale, applicato da tutti, qui vige un diritto tramandato di padre in figlio, dove una delibera di indirizzo amministrativo diventa un atto di indirizzo privato».

Sono questi commenti, scritti su Facebook mettendo in cattiva luce l’azione del comune, la causa della querela intentata dal primo cittadino di Fisciano Tommaso Amabile, per conto dell’ente da lui rappresentato. L’azione penale avviata riguarda i firmatari del ragionamento, portato avanti con toni ironici per mettere alla berlina alcune specifiche azioni amministrative.

Nell’atto di costituzione che ha aperto l’iter inquirente il primo cittadino ravvisa azione denigratoria, presunta applicazione di un “codice amministrativo stravolto”, tramandato di padre in figlio e “avulso”, secondo sindaco e giunta, da qualunque regola normativa. «L’amministrazione ha sempre perseguito gli interessi della collettività nei limiti della legge», scrive il sindaco, «il pensiero degli utenti in questo caso travalica il diritto di critica, entra in relazione con un numero potenzialmente indeterminato di soggetti partecipanti al social network, alla luce del carattere pubblico dello spazio virtuale, dove l’immagine dell’ente appare sminuita, screditata agli occhi di un numero indeterminato di persone». Al momento, la procura ha presentato sulla questione una richiesta di archiviazione, formalizzata dal sostituto Sessa, a sua volta opposta dal denunciante tramite l’avvocato incaricato Silverio Sica.

Sulla querelle nata sul social network sarà il gip del tribunale di Nocera Inferiore a pronunciarsi. In prima battuta il sindaco di Fisciano aveva raccolto la presunta provocazione, scritta in una discussione pubblica su facebook, ritenendo integrati gli estremi per avviare l’azione legale, effettuando il passaggio di rito in giunta con i componenti della sua squadra esecutiva. L’obiettivo, secondo delibera d’incarico legale, era tutelare l’immagine dell’ente comunale e la sua azione amministrativa.

(a. t. g.)

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