Oculistica, in tre per 1800 operazioni

La Uil attacca il direttore del “San Luca” di Vallo: «Inerzia e scarso confronto»

VALLO DELLA LUCANIA. In una nota la Uil Fpl attacca il direttore sanitario dell’ospedale San Luca di Vallo della Lucania per l’inerzia operativa e il mancato confronto con i sindacati.

«L’ospedale di Vallo – spiega il segretario per le politiche sanitarie Uil Biagio Tomasco – sta andando indietro come i gamberi, le decisioni non si prendono, è fermo, perché anziché implementare le attività le stesse vengono fermate. Un ospedale di quel genere andrebbe gestito diversamente».

«È vero – sottolinea Tomasco – che le risorse umane ed economiche sono quelle che sono, ma non si può andare avanti così». Tomasco in pone in risalto in particolare che «la direzione sanitaria è chiusa dalle 8 alle 12, con la scusa della riorganizzazione, mentre se si va anche nel pomeriggio a Via Nizza all’Asl Salerno la porta è sempre aperta».

Secondo il rappresentante sindacale «la direzione sanitaria dovrebbe essere di supporto alle attività dell’ospedale, non deve essere un tempio dove solo pochi eletti possono entrare».

Inoltre «ci sono figure professionali che fanno un lavoro diverso rispetto alle proprie mansioni effettive: in particolare ci sono dodici infermieri che fanno altro rispetto a quanto dovrebbero effettivamente fare».

Da qui l’appello: «bisogna muoversi perché il nostro ospedale va salvaguardato anche in virtù del nuovo Piano ospedaliero che vede un Cilento martoriato: Agropoli non riapre, Roccadaspide ridimensionato, a Polla vengono tolte le attività, forse solo Sapri mantiene la Rianimazione. Così facendo solo Vallo resterà a dare risposte all’intero Cilento ma non è in grado di farlo in questo momento per strutture e per uomini ad assorbire l’utenza di tutto il territorio».

Quindi «bisogna essere incisivi come questa direzione sanitaria non ha fatto in questi due anni e mezzo di attività. E noi come Uil vogliamo essere di supporto».

Ma i problemi per il nosocomio vallese non finiscono qui: «nel reparto di Oculistica che è fiore all’occhiello dell’ospedale, il primario presto andrà in pensione ma non verrà sostituito. Rimarranno 4 dirigenti medici di cui uno non può andare in sala operatoria per un problema di salute. Quindi resteranno 3 medici a sopperire alle richieste di 1.500-1.800 interventi all’anno. Considerando che un medico sta nel reparto; uno al pronto soccorso, solo uno dovrebbe andare in Sala operatoria».

«In pratica – conclude - se non ci saranno nuove assunzioni per quanto riguarda medici ed infermieri l’ospedale è destinato a chiudere».

Andrea Passaro

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