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Occuparono lido, senzatetto a processo

Nella struttura del lido Papaya, sul lungomare di Torrione, avevano portato materassi, coperte, fornellini a gas e tutto quanto potesse servire per farne un alloggio di fortuna. Sei romeni, che nel...

Nella struttura del lido Papaya, sul lungomare di Torrione, avevano portato materassi, coperte, fornellini a gas e tutto quanto potesse servire per farne un alloggio di fortuna. Sei romeni, che nel novembre del 2012, furono sgomberati da un blitz della polizia municipale dovranno ora affrontare un processo con l’accusa di avere “invaso” e occupato gli spazi di un’area pubblica, perché il “Papaya” non è uno stabilimento privato ma un arenile affidato dall’Amministrazione comunale alla gestione della cooperativa “Lavoro vero”. Qui un gruppo di senzatetto aveva trovato riparo, quattro anni fa, quando la stagione balneare era terminata ed erano iniziati i primi freddi. Si erano introdotti nei locali che in estate erano usati come spogliatoi e lì avevano portato un po’ per volta le loro masserizie. Andavano a ripararsi di notte, dileguandosi alle prime luci del giorno, ma i loro arredi improvvisati restavano a ridosso della spiaggia, insieme a coperte, pentole e alle bombole di gas che servivano per cucinare con i fornellini qualche pasto frugale. Masserrizie che non sono passate inosservate e che all’alba del 12 novembre del 2013 furono portate dai vigili urbani nel corso di un’operazione che aveva riguardato anche altre zone della città. Quando arrivarono i caschi bianchi, sei romeni non avevano ancora lasciato i loro giacigli e furono identificati e denunciati.

Da allora in quattro si sono resi irreperibili, e la polizia giudiziaria non è riuscita a rintracciarli per notificargli gli avvisi di conclusione delle indagino e la citazione a giudizio. Il processo inizierà però anche per loro, tutti difesi, insieme agli altri due che sono stati rintracciati, dall’avvocato Matteo Cardamone. Ad occuparsi del caso sarà il giudice Ennio Trivelli, che ieri ha rinviato al prossimo novembre l’apertura del dibattimento. A testimoniare saranno chiamati gli agenti della polizia municipale che eseguirono lo sgombero, e che in quella stessa mattinata intervennero anche tra i giardini del forte La Carnale e a piazza Vittorio Veneto. Non è escluso però che anche qualcuno degli imputati voglia presentarsi in aula e rendere dichiarazioni al giudice. (c.d.m.)

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