«O noi o Berlusconi» Tabacci a Salerno rilancia il voto utile

Il leader del Centro democratico: «Per uscire dalla crisi bisogna garantire una stabilità di governo al Paese»

SALERNO. «Vincenzo De Luca è un caro amico, un amministratore solido che portato l’eccellenza in questa città». Il sindaco di Salerno continua a raccogliere consensi per il suo operato da parte degli esponenti politici nazionali impegnati in questa campagna elettorale. L’ultimo, in ordine di tempo, è arrivato ieri pomeriggio da Bruno Tabacci, leader di Centro Democratico, durante la convention organizzata al Mediterranea Hotel dal coordinamento provinciale guidato da Salvatore Paravia, candidato alla Camera per la formazione centrista che appoggia il centrosinistra alle elezioni. L’ex assessore al bilancio di Milano ha cominciato dalla nostra città un minitour campano che, sempre nella serata di ieri, lo ha poi portato a Benevento. Colpa dell’orario – le 17.30 – nella sala prenotata all’interno dell’albergo di via Generale Clark, non si contavano più di duecento persone. Sulla scarsa affluenza è Giuseppe Manzo, già consigliere regionale dell’Udeur e candidato anch’egli alla Camera, a sdrammatizzare. «Ai tempi della Democrazia Cristiana questi eventi si facevano il sabato sera». Scarsa partecipazione a parte, tanti sono stati i temi toccati nel corso dell’appuntamento elettorale. A rompere il ghiaccio è stata Maria Galasso, giovane candidata alla Camera che ha concentrato il suo breve intervento sul tema della legalità. «Io – ha detto – vengo da Pagani. La città di Alberico Gambino ma anche di un grande sindaco, Marcello Torre, ucciso dalla camorra». Dopo di lei è toccato a Paravia introdurre i temi dell’agenda politica del partito. «Siamo in un tunnel senza uscita. Mentre Berlusconi si è arricchito con le sue aziende, il Paese è allo stremo». Stoccate anche a Monti, Ingoia e Grillo: «Se votate loro – ha detto – farete vincere Berlusconi». A scaldare la platea piuttosto tiepida è stato Pino Bicchielli, responsabile organizzativo nazionale del partito che ha chiesto a tutti «di metterci cuore e passione per vincere queste elezioni». Poi è toccato a Tabacci il quale ha motivato la scelta di fondare un partito a meno di un mese dalla tornata elettorale come «una scelta passionale». Poi è andato all’attacco di Berlusconi. «L’idea di un nuovo contratto con gli italiani – ha detto – è disastrosa». Poi va su Grillo spiegando che «sotto la rabbia e gli insulti c’è ben poco. Vedremo dopo le elezioni quanti rimarranno con lui». Poi si sposta su Ingoia, definito «una protesi di Grillo che pensa di risolvere i problemi attaccando Napolitano e il Csm». E poi «all’amico Monti» dice «che ha sbagliato a mettersi in gioco con Fini e Casini, riproponendo un’operazione vecchia». Infine l’appello al voto utile: «O noi o Berlusconi. Altri voti non garantiranno una stabilità per il governo del Paese».

Mattia A. Carpinelli

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