LA VERTENZA
Nuva Ises, tavolo in prefettura con la richiesta dei fondi
SALERNO. Prima un presidio, quindi un tavolo in Prefettura per dirigenti dell’Asl e amministratori. Al centro dell’incontro la sorte della Nuova Ises, la cooperativa superstite alla bancarotta Ises....
SALERNO. Prima un presidio, quindi un tavolo in Prefettura per dirigenti dell’Asl e amministratori. Al centro dell’incontro la sorte della Nuova Ises, la cooperativa superstite alla bancarotta Ises. Ora c’è la tegola della bocciatura dell’Anac della struttura del centro polifunzionale che valuta illegittimo il trasferimento, ora chiuso, della clinica privata.
«Sui rilievi dell’Anac - ribadisce il sindaco Massimo Cariello - ci difenderemo, adesso stiamo parlando di una struttura a norma ed è opportuno che l’Asl e la Regione facciano quello che devono, dare quello che spetta a una struttura che ha subìto un abuso e oggi è in piena regola».
Argomenti condivisi dai sindacati. «A questa struttura - sottolinea Angelo Di Giacomo della Cgil - la Regione non ha mai tolto l’accreditamento, quindi l’Asl dovrà ripristinare lo stato delle cose con lo stesso tetto di assegnazione». Vertenza che, ribadisce Orlando Scutillo dell’Usai, «secondo i sindacati si sarebbe potuta già chiudere a marzo del 2017 quando l’Ises aveva già tutti i requisiti. Intanto ribadiamo che l’accreditamento non è stato né sospeso, né revocato».
Sullo sfondo c’è una bancarotta di decine e decine di milioni con fondi della sanità pubblica.
Eleonora Tedesco
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
«Sui rilievi dell’Anac - ribadisce il sindaco Massimo Cariello - ci difenderemo, adesso stiamo parlando di una struttura a norma ed è opportuno che l’Asl e la Regione facciano quello che devono, dare quello che spetta a una struttura che ha subìto un abuso e oggi è in piena regola».
Argomenti condivisi dai sindacati. «A questa struttura - sottolinea Angelo Di Giacomo della Cgil - la Regione non ha mai tolto l’accreditamento, quindi l’Asl dovrà ripristinare lo stato delle cose con lo stesso tetto di assegnazione». Vertenza che, ribadisce Orlando Scutillo dell’Usai, «secondo i sindacati si sarebbe potuta già chiudere a marzo del 2017 quando l’Ises aveva già tutti i requisiti. Intanto ribadiamo che l’accreditamento non è stato né sospeso, né revocato».
Sullo sfondo c’è una bancarotta di decine e decine di milioni con fondi della sanità pubblica.
Eleonora Tedesco
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